Trento riduce le emissioni del 32%, ma serve accelerare per centrare l’obiettivo 2030

Il monitoraggio 2024 del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (Paesc) mostra un calo del 32% delle emissioni di CO₂ rispetto al 2006. Per raggiungere la riduzione del 40% entro il 2030, fissata dal Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, il Comune dovrà rafforzare le azioni su mobilità, rinnovabili, efficienza energetica e verde urbano

Trento riduce emissioni 32%

La città di Trento ha ridotto del 32% le proprie emissioni di anidride carbonica rispetto al 2006, ma resta ancora un margine di otto punti percentuali da colmare per raggiungere l’obiettivo del 40% di riduzione entro il 2030, previsto dal Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia promosso dalla Commissione Europea. È quanto emerge dal monitoraggio 2024 del Paesc, approvato nel 2022 dal Consiglio comunale. Se tutte le azioni previste dal piano venissero attuate integralmente, la riduzione delle emissioni potrebbe arrivare al 47%, un traguardo ancora più ambizioso di quello fissato a livello europeo.

Emissioni e consumi in calo

Dall’inventario aggiornato al 2024 emerge un calo del 32% delle emissioni pro capite e del 27% dei consumi energetici rispetto al 2006. Il settore residenziale si conferma il più virtuoso, con una riduzione dei consumi del 33%, mentre il settore dei trasporti registra un calo complessivo del 23% rispetto al 2006 ma un incremento del 10% negli ultimi cinque anni, probabilmente legato agli effetti post-pandemia.

Nel settore comunale la riduzione dei consumi si ferma al 7%, un dato influenzato dall’aumento del numero di edifici pubblici e dalle maggiori necessità energetiche legate all’apertura estiva delle scuole e degli asili. Il settore terziario, al contrario, mostra un incremento complessivo dell’8% dei consumi rispetto al 2006, attribuito in parte all’espansione delle attività economiche e al turismo in crescita.

Risultati e criticità per settore

Il settore residenziale registra la riduzione più consistente delle emissioni, pari al 37% rispetto al 2006, seguito dal settore dei trasporti con il 32% e dal settore comunale con il 13%. Negli edifici di proprietà comunale sono stati installati 23 impianti fotovoltaici per un totale di 325 kilowatt, che nel 2024 hanno prodotto 166,8 megawattora di energia rinnovabile. Il settore terziario, invece, mostra un calo limitato delle emissioni, pari al 5%, e richiede interventi aggiuntivi di efficientamento energetico e di utilizzo delle energie pulite.

Mitigazione e adattamento

Il Paesc di Trento comprende 26 azioni di mitigazione e 12 di adattamento ai cambiamenti climatici. I progressi più evidenti si registrano nell’efficientamento degli edifici comunali, nella modernizzazione dell’illuminazione pubblica – con un consumo ridotto del 39% per punto luce tra il 2006 e il 2024 – e nell’ampliamento degli impianti fotovoltaici. Sono stati inoltre avviati la revisione del regolamento edilizio in collaborazione con l’Università di Trento, il Piano della mobilità sostenibile, il Biciplan e la Smart City Control Room per la gestione intelligente dei flussi di traffico e dei servizi urbani.

Accanto agli interventi strutturali, il Comune ha promosso iniziative di sensibilizzazione e formazione, come il progetto “Cibo e sani stili di vita” dedicato alle scuole primarie e l’Assemblea dei Cittadini sul Clima, strumenti partecipativi per coinvolgere la popolazione nella costruzione di una città più sostenibile.

Verde urbano e gestione delle risorse naturali

Nell’ambito dell’adattamento, il Comune di Trento ha rafforzato la pianificazione ambientale con l’approvazione del Piano del verde urbano. Le superfici verdi pubbliche sono aumentate e sono stati realizzati interventi mirati alla mitigazione delle isole di calore e all’assorbimento della CO₂. Tra gli esempi più recenti figurano la nuova pergola nebulizzante di Largo Pigarelli, il progetto Co₂ Open Park e l’iniziativa “Tutti al fresco”, che ha portato all’installazione di quindici gazebo nei cortili scolastici tra il 2023 e il 2024.

Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, il Comune ha avviato sistemi di telecontrollo dell’irrigazione con notevoli risparmi di acqua e progetti di recupero e riutilizzo delle acque piovane. A questi si aggiunge il progetto “BioValue: rigenerazione ecologica del fiume Fersina”, che mira a creare un sistema ecologico e sociale integrato, basato sulla pianificazione ambientale e sulla partecipazione civica.

La sfida al 2030

Il Comune di Trento ha ottenuto risultati concreti nella riduzione delle emissioni e nel miglioramento della qualità urbana, ma il percorso verso il 2030 richiede un’accelerazione delle politiche in corso, in particolare nei settori dei trasporti, delle energie rinnovabili e del terziario.

La priorità sarà consolidare i progressi, intensificare il monitoraggio e definire indicatori misurabili per verificare l’efficacia degli interventi. Trento conferma così la propria volontà di restare un punto di riferimento nazionale nella transizione energetica, con una strategia che unisce innovazione, sostenibilità e partecipazione.

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