Tutto pronto per la 14ª edizione degli Stati Generali della Green Economy, in programma il 4 e 5 novembre durante Ecomondo a Rimini Expo Centre. L’evento, promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il patrocinio della Commissione Europea e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresenta un punto di riferimento per l’analisi delle politiche ambientali e della transizione ecologica in Italia e in Europa.
La green economy europea nel nuovo contesto globale
Il tema centrale di quest’anno, “La green economy europea nel nuovo contesto globale”, farà il punto sullo stato di salute dei settori legati alla sostenibilità, con particolare attenzione alla biodiversità e al ripristino degli ecosistemi naturali.
Secondo il Global Risks Report 2025, la perdita di biodiversità è il secondo rischio più percepito al mondo dopo il collasso degli ecosistemi. I dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente mostrano che solo il 15% degli habitat europei è in buono stato, mentre il 36% è classificato come “cattivo” e il 45% non dispone di studi aggiornati.
Anche per quanto riguarda le specie animali e vegetali, solo il 27% presenta uno stato di conservazione soddisfacente, mentre appena il 6% mostra tendenze di miglioramento.
L’Unione Europea, che oggi conta il 26% di aree terrestri protette e il 12% di aree marine, dovrà raddoppiare il ritmo di espansione delle aree tutelate per raggiungere l’obiettivo del 30% entro il 2030.
Ronchi: “Una retromarcia sulla tutela del capitale naturale non conviene”
“Una retromarcia nelle misure di tutela e ripristino del capitale naturale non conviene nemmeno dal punto di vista economico – ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile –. Molte attività produttive dipendono dai servizi ecosistemici forniti dal capitale naturale, dall’agricoltura alla pesca, dal turismo alla qualità delle acque, fino alla stabilità del territorio. Proteggere la natura significa anche rafforzare la competitività economica.”
Sessioni plenarie e ospiti internazionali
Il 4 novembre, la sessione plenaria di apertura ospiterà la Relazione sullo stato della green economy 2025 a cura di Edo Ronchi, con interventi di Paolo Gentiloni, Co-Presidente della Task Force ONU sulla crisi del debito, e Lucrezia Reichlin, economista della London Business School.
Il 5 novembre, la sessione plenaria internazionale offrirà una panoramica sulle politiche globali, gli investimenti verdi e le strategie per una green economy competitiva, moderata da Amy Kazmin (Financial Times) e Raimondo Orsini (Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile).
Tra i relatori: Alessandra Zampieri (Commissione Europea – JRC), Junming Zhu (Tsinghua University), Oliviero Bergamini (TG1 RAI) e Davinah Milenge Uwella (African Development Bank). Seguirà un’intervista esclusiva all’economista Jeffrey Sachs (Columbia University) e un panel sul finanziamento della transizione con Paloma Aba Garrote (Commissione Europea), Nino Tronchetti Provera (Ambienta) e Marco Duso (EY).
La giornata si concluderà con un panel dedicato al settore privato, che vedrà la partecipazione di Maria Paola Chiesi (Chiesi Farmaceutici), Eleonora Petrarca (Enel Green Power) e Chiara Montanini (Italy for Climate), in vista dei lavori della COP30.
Il programma completo degli Stati Generali della Green Economy 2025 è disponibile online sul sito ufficiale di Ecomondo.











