A Milano la risposta alla PreCop26: società civile, collettivi e associazioni “contro il greenwashing dei governi”

In concomitanza con il summit di governi e istituzioni mondiali riuniti nel capoluogo lombardo dal 28 settembre al 2 ottobre per discutere di clima, decine di associazioni, realtà della società civile e collettivi hanno creato un ricco programma di incontri, conferenze, manifestazioni non violente, parallelo al summit e in contrapposizione ad esso, considerato solo l'ennesimo vertice globale inconcludente, reo di unire greenwashing e youthwashing

Le hanno soprannominate le “cinque giornate di Milano” rievocando l’insurrezione cittadina contro l’occupante indesiderato, che in quest’occasione è rappresentato da governi e istituzioni mondiali riuniti nel capoluogo lombardo dal 28 settembre al 2 ottobre per discutere di clima. Negli stessi giorni decine di associazioni, realtà della società civile e collettivi – riuniti nella Climate Open Platform – hanno creato un ricco programma di incontri, conferenze, manifestazioni non violente, parallelo al summit e in contrapposizione ad esso, considerato solo l’ennesimo vertice globale inconcludente, reo di unire greenwashing e youthwashing.

“Non possiamo più aspettare discussioni vuote e inutili – dicono gli attivisti – : è tempo di ascoltare la nostra voce, di chi lotta per il futuro contro chi cerca di togliercelo, per portare una conversione ecologica secondo giustizia climatica e sociale. A partire dalle scuole alle università fino alla ricerca bisogna investire per un radicale cambio di sistema. Un altro mondo non è solo possibile ma è necessario e urgente!”

“Con giustizia climatica – spiegano – intendiamo quel cambiamento sociale, economico e politico volto a fermare ed invertire gli effetti del cambiamento climatico e ridistribuire in modo equo risorse e benessere a livello globale, attraverso un ruolo forte degli stati e la centralità della democrazia reale e della partecipazione. Un impegno di giustizia che conferisce al riscaldamento globale una dimensione etica e politica, oltre che ambientale, e che esige di considerare l’impatto sproporzionato dei cambiamenti climatici sui cittadini e sulle comunità, sia nelle economie ricche che in quelle impoverite. I gruppi sociali e i popoli più vulnerabili sono infatti quelli che ne subiscono l’impatto maggiore anche se sono i meno responsabili delle emissioni climalteranti complessive. I diritti dei popoli, specialmente nelle aree del mondo storicamente e/o tuttora sfruttate, devono essere tutelati”.

Numerosi gli appuntamenti organizzati nel corso delle cinque giornate, i più importanti sono tre:

ECO-SOCIAL FORUM — 28-30 Settembre

Parallelamente all’evento internazionale di Youth4Climate, e prima della Pre COP26 , si terrà l’EcoSocial Forum organizzato da Climate Open Platform in vari spazi cittadini aperti a tuttə. “Fuori dai palazzi, negli spazi sociali della città, le attiviste e gli attivisti – insieme alla cittadinanza, alla comunità scientifica, alle organizzazioni – discuteranno dal basso sui nuovi target da imporre ai governi del mondo. Senza lobby del fossile, senza sponsor, contro le promesse vuote, gli annunci, le bugie”.
Qui il programma completo.

STUDENTS’ STRIKE FOR FUTURE — 1 Ottobre, largo Cairoli

Appuntamento venerdì alle ore 9.30 in piazza Cairoli per lo sciopero che vedrà la partecipazione di Greta Thunberg e Vanessa Nakate, oltre ad una delegazione di attivisti internazionali di Fridays For Future.

GLOBAL MARCH FOR CLIMATE JUSTICE — 2 Ottobre ore 15.00, largo Cairoli

Il 2 ottobre scenderemo in piazza in corteo come movimenti, associazioni, società civile, cittadine e cittadini, porteremo nelle strade di Milano la voce delle studentesse e degli studenti, delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi ogni giorno paga sulla propria pelle la devastazione ambientale, di chi si oppone alle grandi opere inutili, di chi nella sua scuola, nella sua università, nella sua fabbrica o nella sua città lotta per cambiare il sistema. La Marcia per la Giustizia Climatica della Climate Open Platform è la marcia di chi crede fermamente che non debbano essere gli ultimi a pagare le conseguenze del disastro climatico, ma chi se n’è reso responsabile, di chi sa che senza giustizia sociale non ci può essere transizione ecologica: è anche la tua marcia, è l’occasione per tutte e tutti noi di alzare davvero la voce.