Agricoltura ed ecologia, conflitto inevitabile? Il perché della nostra iniziativa del 13 febbraio

Eco dalle Città non si è mai occupata direttamente di agricoltura; ha solo sfiorato il tema da un lato con le questioni globali legate alla drammatica necessità di far calare le emissioni climalteranti e dall'altro lato con le iniziative contro lo spreco di cibo. Perchè proprio la nostra Associazione ha promosso un incontro-dibattito sul tema (martedì 13 febbraio a Torino al Cecchi Point h 18)? Semplicemente perchè non lo faceva nessun'altro, anche se in molti prendono la parola sui media

Agricoltura ed ecologia, conflitto inevitabile? Dopo che i trattori sono arrivati a Bruxelles, a prendersela col Green New Deal e contro la Nature Restoration Law e dopo che Ursula von Der Leyen ha annunciato importanti cedimenti (innanzitutto sui pesticidi), l’interrogativo scuote i movimenti ecologisti a livello internazionale. Eco dalle Città non si è mai occupata direttamente di agricoltura; ha solo sfiorato il tema da un lato con le questioni globali legate alla drammatica necessità di far calare le emissioni climalteranti e dall’altro lato con le iniziative contro lo spreco di cibo. 

Perchè proprio la nostra Associazione ha promosso un incontro-dibattito sul tema (martedì 13 febbraio a Torino al Cecchi Point h 18)? Semplicemente perchè non lo faceva nessun’altro, anche se in molti prendono la parola sui media.

Non è stato facile trovare chi venisse dalla parte agricoltori in rivolta, perchè è un movimento spontaneo e poco incline a questo genere di confronti. Scavalcano anzi spesso contestano Coldiretti, ma poi di fatto la delegano in un dibattito come quello che promuoviamo. La questione contadina è annosa e la protesta in corso, arrivata da Francia e Germania, è tutt’altro che un fulmine a ciel sereno. Una parte, piccola ma coraggiosa, del mondo agricolo europeo si è messa da anni in una prospettiva talvolta anche superecologista e “decrescista”. Ma far quadrare i conti è difficile. E paradossalmente le difficoltà causate dai cambiamenti climatici finiscono talvolta anch’esse per spingere ulteriormente su ricette agroindustriali, sull’uso di agenti chimici, sui carburanti fossili.

C’è una abile e facile strumentalizzazione del disagio degli agricoltori per spingerli contro il Green New Deal? Molto probabilmente si. (Leggevo il capogruppo dei Verdi europei che diceva “non c’è stato alcun Green New Deal agricolo… come fanno a dargli la colpa dei loro problemi?”) Ma ci sono anche fattori oggettivi di difficoltà, perchè per fare la transizione ecologica i cambiamenti sono inevitabili. E non dimentichiamo che il problema viene da lontano: ad esempio la coscienza animalista non è nata dal mondo agricolo (vedasi il problema della caccia). Agricoltura ed ecologia dunque comportano conflitti ma anche un indispensabile dialogo perchè non c’è futuro senza agricoltura nè futuro senza ecologia.