Approvata Legge Salvamare, grande soddisfazione da parte di Legambiente

L'associazione: Legambiente: “Finalmente l’Italia si dota di uno strumento fondamentale nel contrasto alla piaga del marine litter”

Legge Salvamare

“Finalmente l’Italia si dota di uno strumento fondamentale nel contrasto al marine litter, rendendo i pescatori protagonisti attivi per liberare il mare dai rifiuti. L’importante ruolo dei pescatori nella lotta ai rifiuti in mare è da sempre al centro della nostra attività e negli ultimi anni abbiamo attivato tanti progetti sperimentali di fishing for litter, con una bella collaborazione tra Legambiente e le cooperative di pescatori, per dimostrare l’importanza di questa azione”.

Così Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, commenta l’approvazione definitiva in Senato della Legge Salvamare, presentata nel 2018 dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa. La normativa consentirà ai pescatori che attraverso le loro reti recuperano accidentalmente la plastica in mare di condurla sulla terraferma, dove le autorità portuali dovranno riceverla in apposite isole ecologiche e avviarla al riciclo. Fino a oggi, gli stessi si vedevano costretti a ributtare in acqua il materiale plastico pescato, per non incorrere in denunce penali per trasporto illegale di rifiuti. La legge si applicherà anche a laghi e fiumi, semplificherà le procedure per il corretto riuso e smaltimento dei rifiuti e disciplinerà anche l’attivazione di ulteriori campagne di sensibilizzazione e di attività di educazione ambientale nelle scuole e tra i cittadini.

“Oggi finalmente è stata approvata una legge che per troppo tempo era rimasta ferma in Senato, dopo l’approvazione alla Camera del 2019 – aggiunge Zampetti – La possibilità di riportare a terra i rifiuti recuperati è un importantissimo e concreto passo avanti nella lotta all’inquinamento da rifiuti e, in particolare, da plastica, visto che il Mar Mediterraneo è tra le aree con la più alta concentrazione di microplastiche al mondo. Accompagnata da misure altrettanto essenziali nella prevenzione del fenomeno, quali l’educazione ambientale e le attività di sensibilizzazione nelle scuole e tra i cittadini, e da un adeguato supporto alla filiera di raccolta a terra, può rappresentare senza alcun dubbio una svolta nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione dell’economia circolare”.