Campania, De Luca sospende la quarta linea dell’inceneritore di Acerra e vieta nuovi impianti rifiuti

Nel corso di un incontro con il vescovo di Acerra, il presidente De Luca ha comunicato inizialmente che la Regione avvierà "da subito un’operazione trasparenza, a cominciare dai dati sanitari reali relativi al territorio" e poi che "la Regione sospenderà ogni decisione relativa al termovalorizzatore e all’ipotesi di quarta linea avviando una ricognizione dettagliata e attualizzata sui programmi di smaltimento dei rifiuti", aggiungendo che "sarà dato orientamento agli uffici regionali di non autorizzare l’installazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti in un’area nella quale insiste già una grande quantità"

inceneritore Acerra De Luca

Si è svolto giovedì 30 novembre, presso Palazzo Santa Lucia a Napoli, un incontro tra il vescovo di Acerra monsignor Di Donna e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Al centro della riunione vi è stata una valutazione attenta sulla situazione ambientale del territorio di Acerra, e sulle problematiche relative all’inceneritore, di cui si sta discutendo da tempo un possibile ampliamento.

Il presidente De Luca ha comunicato che la Regione avvierà “da subito un’operazione trasparenza, a cominciare dai dati sanitari reali relativi al territorio in questione”, perché “la tutela della salute, e la più completa e trasparente informazione ai cittadini sono un punto di partenza irrinunciabile. A tal fine sarà avviato un aggiornamento tempestivo e continuo, anche con l’impegno di autorità scientifiche e sanitarie nazionali, dei dati epidemiologici rilevati sul territorio”.

De Luca aggiunge quindi che in questo contesto “la Regione sospenderà ogni decisione relativa al termovalorizzatore e all’ipotesi di quarta linea avviando una ricognizione dettagliata e attualizzata sui programmi di smaltimento dei rifiuti. E’ evidente a tutti che ogni impianto di trattamento, a cominciare dal termovalorizzatore, richiede un necessario programma di manutenzione. Sarebbe irresponsabile trovarsi con impianti bloccati e montagne di rifiuti per strada, senza aver fatto un’azione di prevenzione. Non si può neanche immaginare di far precipitare la regione in una nuova emergenza rifiuti. Ma questo non può e non deve significare incremento dei quantitativi di rifiuti lavorati negli impianti. Siamo d fronte a un problema che chiama alla responsabilità tutte le istituzioni e tutti i cittadini. Occorre verificare in dettaglio, prima di procedere, quanto questo problema possa essere risolto da un incremento – sempre auspicabile – della raccolta differenziata, e dalla progressiva entrata in funzione degli impianti di compostaggio in via di realizzazione”.

Il presidente ha comunicato inoltre che “sarà dato orientamento agli uffici regionali di non autorizzare l’installazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti in un’area nella quale insiste già una grande quantità di tali impianti, tenendo, conto dei parametri già approvati dalla Regione per la classificazione delle aree sature. Sarà promossa anche un’azione di controllo sugli impianti già esistenti, per verificare che siano rispettate le norne di tutela ambientale”.

Si è deciso, infine, di dare vita a un comitato di saggi, con rappresentanze territoriali, scientifiche, di personalità terze, con cui verificare, in un clima di totale trasparenza e collaborazione, tutti i programmi e le decisioni da porre in essere in futuro.