Decreto aria, approvazione definitiva della Camera | Il testo completo

L'obiettivo principale della misura, già ampiamente criticata nei contenuti ma anche nell'impianto generale da ambientalisti e addetti ai lavori, è quello di "implementare azioni volte a migliorare la qualità dell'aria e a limitare il traffico stradale", in particolare per garantire l'adempimento di alcune sentenze della Corte di giustizia dell'Unione Europea relative al superamento dell'Italia dei limiti di PM10 e biossido di azoto

Decreto aria, approvazione definitiva della Camera

Via libera al cosiddetto “decreto Aria”, che nella seduta di martedì 24 ottobre alla Camera ha ricevuto l’ok definitivo (testo in basso, ndr). Dopo aver respinto le questioni pregiudiziali presentate, l’aula ha dunque approvato il disegno di legge di conversione del decreto 12 settembre 2023, n. 121, recante misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale.

L’obiettivo principale della misura, già ampiamente criticata nei contenuti ma anche nell’impianto generale da ambientalisti e addetti ai lavori, è quello di “implementare azioni volte a migliorare la qualità dell’aria e a limitare il traffico stradale”, in particolare per garantire l’adempimento di alcune sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea relative al superamento dell’Italia dei limiti di PM10 e biossido di azoto.

Per questo viene imposto alle Regioni del famigerato bacino padano – cioè Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – di aggiornare i loro piani di qualità dell’aria, apportando modifiche, se necessario, in base ai risultati ottenuti dalle iniziative già adottate per ridurre le emissioni inquinanti. Il termine originariamente fissato a 6 mesi per l’aggiornamento dei piani è stato prorogato di altri 6 mesi durante il precedente dibattito al Senato.

Per quanto riguarda il tema controverso dei diesel euro 5, si conferma la possibilità per le Regioni di imporre restrizioni strutturali alla circolazione di questi veicoli solo a partire dal 1° ottobre 2024. Viene anche stabilito, in una fase successiva, che gli enti devono identificare e giustificare le eccezioni corrispondenti. Inoltre, sempre sulla base di modifiche apportate al Senato, esse devono escludere dalle misure di limitazione del traffico stradale i veicoli che rientrano nelle categorie esentate dai divieti di circolazione, come stabilito dall’articolo 6, comma 1 del Codice della Strada.

Ancora. Viene istituito un fondo di 32.870.000 euro per il 2023, destinato al finanziamento di progetti proposti dai comuni italiani per la creazione e il miglioramento di aree temporanee di sosta a fini turistici, nonché per promuovere il turismo all’aria aperta. L’accesso a questi finanziamenti sarà regolato da un apposito bando, che sarà pubblicato dal Ministero del Turismo. Inoltre, è previsto un aumento di 17 milioni di euro per il 2023 della dotazione del Fondo per lo sviluppo sostenibile, per favorire ulteriormente la transizione ecologica nel settore turistico mediante l’implementazione di strategie per ridurre le emissioni atmosferiche e promuovere un turismo intermodale.