Direttiva SUP, ecco la bozza del recepimento italiano: come rientrano le bioplastiche compostabili

Il documento sembra seguire pedissequamente il provedimento europeo, applicando il divieto anche alle bioplastiche compostabili, ma con una postilla: "Ove non sia possibile l'uso di alternative riutilizzabili per alimenti, è consentita l'immissione nel mercato dei prodotti qualora realizzati in plastica biodegradabile e compostabile (UNI EN 13432) e con percentuali di materia prima rinnovabile superiori al 50%"

Per il recepimento della direttiva SUP sulle plastiche monouso in Italia, il Ministero della Transizione Ecologica ha predisposto uno 
schema di decreto legislativo la cui bozza sta circolando in queste ore (pdf scaricabile al fondo). Il documento sembra seguire pedissequamente il provvedimento europeo, confermando che sono fuori dal campo di applicazione solo le plastiche usa e getta realizzate in polimeri naturali non modificati chimicamente. Quindi apparentemente nessuno spazio per le bioplastiche compostabili.

Tuttavia il decreto apre una finestra che riguarda l’immissione sul mercato. All’articolo 5, mentre la direttiva europea recita che “gli Stati membri vietano l’immissione sul mercato dei prodotti di plastica monouso elencati nella parte B dell’allegato e dei prodotti di plastica oxo-degradabile”, l’Italia riprende il passaggio ma aggiunge le seguente postilla:

2. Ove non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare incontatto con alimenti elencati nella parte B dell’allegato, è consentita l’immissione nel mercato dei prodotti qualora realizzati in plastica biodegradabile e compostabile certificata conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 e con percentuali di materia prima rinnovabile superiori al 50%.

Ecco la bozza completa: