Direttiva SUP, plastica monouso. Via libera definitivo del Consiglio dei ministri al decreto legislativo

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 4 novembre 2021 ha approvato in via definitiva la direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 4 novembre 2021 ha approvato in via definitiva la direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (Direttiva SUP).

Le tappe del recepimento italiano della direttiva SUP

Il 3 luglio 2021 è entrata in vigore la “Direttiva europea (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”. La direttiva SUP (Single Use Plastic) mette al bando alcuni prodotti in plastica monouso: posate e piatti in plastica, cannucce, bastoncini di cotone, agitatori per bevande, aste a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso. Il divieto non riguarda solo la produzione e l’utilizzo dei manufatti nella gastronomia o nella ristorazione d’asporto, ma anche la vendita stessa da parte di supermercati e negozi.

A differenza del testo europeo, lo schema di recepimento italiano, licenziato il 5 agosto 2021 dal Consiglio dei Ministri (Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 291), esenta i rivestimenti in materiale plastico presenti in quantità inferiore al 10% del peso dell’articolo e gli articoli monouso in plastica compostabile secondo gli standard europei (UNI EN 13432 o UNI EN 14995) prodotti con almeno il 40% di materia prima rinnovabile – 60% dal 1° gennaio 2024 -, qualora non vi siano alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti. L’AG è stato poi trasmesso alle Camere. In due sedute tenutesi il 26 e 27 ottobre scorsi, le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati e Industria e Ambiente del Senato hanno espresso parere favorevole (con alcune osservazioni) al testo. Nel frattempo, il Governo italiano ha sottoposto lo scorso 22 settembre alla Commissione europea il testo in via preventiva, come previsto dai regolamenti comunitari quando vi sono effetti per la concorrenza. La Commissione, come riportato dal sito Polimerica, ha tre mesi di tempo per fornire un parere.

Plastica, Assorimap: “Mancato incentivo per plastica riciclata è occasione persa per Italia”

Dal punto di vista dell’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche l’approvazione rappresenta “un’occasione persa per l’Italia”. In una nota il Presidente di Assorimap, Walter Regis, ha dichiarato: “L’atto approvato ieri dal Governo, che recepisce la direttiva europea per ridurre la plastica monouso, rappresenta un’occasione persa per l’Italia, proprio nei giorni in cui a livello globale, prima a Roma e poi a Glasgow, i temi legati alla sostenibilità si sono affermati come la priorità assoluta per i leader mondiali. Sorprende, in particolare, che le deroghe già previste per le bioplastiche non vengano estese anche alle plastiche riciclate, che costituiscono il cuore propulsore dell’economia circolare. La Direttiva europea ‘single use plastics’ ha infatti il merito di introdurre nell’ordinamento comunitario il contenuto minimo obbligatorio di plastica riciclata (25% al 2025 e 30% al 2030 limitatamente ai contenitori per liquidi alimentari con capacità fino a tre litri). Avremmo quindi auspicato che nel recepimento della direttiva europea il Governo prevedesse ulteriori incentivi per la materia plastica riciclata. In questo modo l’Italia avrebbe perseguito a tutti gli effetti l’obiettivo della circolarità delle materie plastiche, che sappiamo essere obiettivo strutturale della Direttiva. Occorre inoltre ricordare come secondo il Regolamento europeo sulla “Tassonomia Verde”, il riciclo meccanico sia considerato il processo più sostenibile per il trattamento delle materie plastiche, poiché per ogni tonnellata di materia plastica riciclata si risparmiano 1,9 tonnellate di petrolio, si riducono le emissioni di CO2 di 1,4 di tonnellate, nonché quantità ingenti di energia elettrica. Temiamo quindi che l’Italia stia rinunciando ad alcune leve fondamentali per puntare davvero sull’economia circolare e sulla sostenibilità ambientale, quali ad esempio il credito d’imposta per le aziende che operano nel riciclo meccanico della plastica”.