Earth Day, lo spreco alimentare domestico trasforma in “rifiuti” i terreni coltivabili

Basterebbe prevenire lo spreco del cibo per migliorare la salute della Terra: Waste Watcher ha calcolato quanti ettari sprechiamo ogni anno coltivando il cibo che non arriva sulle nostre tavole. Lo spreco alimentare domestico in Italia fa perdere 1,508 milioni di ettari all’anno di produzione, quanto l’intera area agricola di Emilia-Romagna e Veneto messe insieme

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Da 53 anni celebriamo la prima Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra, istituita il 22 aprile del 1970. Purtroppo, dal quel momento il nostro pianeta non ha migliorato le sue condizioni di salute, ma anzi, siamo stati testimoni di un peggioramento. Non abbiamo un’altra Terra, quindi in occasione della 53esima Giornata Mondiale della Terra, che cade sabato 22 aprile, il messaggio è chiaro e segue quello dell’anno precedente: “Invest in our Planet” (investi nel nostro Pianeta). L’evento ha l’obiettivo di invitare tutti – governi, imprese e cittadini – a investire nella salute del nostro Pianeta e delle future generazioni. I dati dimostrano che il cambiamento climatico sta sempre più gravando sull’economia, aggravando la povertà e privando le persone di opportunità di lavoro e di ricchezza.

Secondo Coldiretti nel 2021 la SAU, ovvero l’area effettivamente utilizzata per la produzione di alimenti in Italia, ha registrato una diminuzione del 28%. Questa riduzione ha provocato conseguenze negative sia dirette che indirette sull’ambiente e sulla società, tra cui la diminuzione degli investimenti in agricoltura, la riduzione dei posti di lavoro e una preoccupante diminuzione della quantità di alimenti prodotti. La diminuzione del 28% della SAU ha comportato una perdita di circa 400 milioni di kg di produzione. Per valutare la quantità di terreni coltivabili che producono rifiuti alimentari domestici in Italia, l’osservatorio internazionale su cibo e sostenibilità Waste Watcher ha condotto un’indagine. L’indagine ha rivelato che circa 1,508 milioni di ettari producono alimenti che finiscono nell’immondizia dei consumatori, corrispondenti alla superficie agricola utilizzata di Emilia-Romagna e Veneto messe insieme. Questo è equivalente a dire che le intere zone di produzione dell’Emilia-Romagna e del Veneto (1,529 milioni di ettari) producono cibo destinato a non essere mai consumato. Il report di Waste Watcher International ha evidenziato che il totale degli alimenti sprecati pro capite in Italia è di 524,1 g.

In occasione della Giornata della Terra, è fondamentale ricordare l’importanza di investire nel nostro pianeta in modo sostenibile, evitando di sfruttare le risorse naturali e rendere così i terreni improduttivi. Un modo per fare ciò è prevenire lo spreco alimentare domestico, che ha gravi conseguenze sulla perdita di terreni coltivabili. Con l’aumento della popolazione mondiale, che l’ONU stima arriverà a quasi 10 miliardi di persone entro il 2050, la prospettiva di perdere terreni coltivabili diventa sempre più preoccupante e, se causata dallo spreco alimentare domestico, anche immorale.

Waste Watcher International sottolinea il messaggio di Earthday.org per la Giornata della Terra 2023, ovvero “Invest in Our Planet”, che richiede di investire tutte le risorse possibili per raggiungere ogni uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in particolare il target 12.3 che mira a ridurre del 50% gli sprechi alimentari. Questo investimento avrebbe numerosi benefici positivi per l’intera popolazione mondiale, inclusa la diminuzione della perdita di terreni che diventeranno sempre più cruciali a causa dei cambiamenti climatici e dell’aumento della popolazione. In sintesi, Waste Watcher International incoraggia a investire sull’educazione alimentare come un “Investimento per il nostro Pianeta”, accelerando il processo per raggiungere gli SDGs dell’Agenda 2030.