Eurostat, nel 2020 calo del 10% delle emissioni di CO2 per la produzione di energia. Italia -11%

Pubblicati i dati sulle emissioni dell'Unione Europea nell'anno della pandemia. Calo in tutti i paesi. L’Italia rimane comunque il secondo più grande inquinatore dopo la Germania: la nostra produzione di energia è ancora troppo dipendente da fonti fossili

CO2

Secondo le stime di Eurostat nel 2020, anno in cui le misure di contenimento del COVID-19 sono state ampiamente introdotte dagli Stati membri dell’UE, le emissioni di anidride carbonica (CO2) derivanti dalla combustione di combustibili fossili (principalmente petrolio e prodotti petroliferi, carbone, torba e gas naturale) sono diminuite in modo significativo del 10% nell’UE rispetto all’anno precedente.

Sempre secondo Eurostat, le emissioni sono diminuite nel 2020 in tutti gli Stati membri dell’UE, con la diminuzione maggiore in Grecia (-18,7%), seguita da Estonia (-18,1%), Lussemburgo (-17,9%), Spagna (-16,2%) e Danimarca (-14,8%). Le diminuzioni più basse sono state osservate a Malta (-1,0%), Ungheria (-1,7%), Irlanda e Lituania (entrambe -2,6%).

Per quanto riguarda l’Italia la stima prodotta da Eurostat posiziona il nostro Paese, seppur di poco al di sopra della media Ue, con una riduzione pari all’11%. Una stima peggiore di quella fatta dall’Ispra che vedeva l’Italia diminuire le emissioni dovute alla produzione di energia del 12,6 % rispetto al 2019.

Inoltre stando alle stime dell’Eurostat, le emissioni dell’Italia per la produzione di energia elettrica valgono il l’11,7% di quelle europee, posizionando il nostro Paese al secondo posto di quelli più inquinanti dopo la Germania (25%), un dato che evidenzia quanto la produzione di energia in Italia sia ancora troppo legata alle fonti fossili.

Nel 2020 è stato osservato un netto calo del consumo di combustibili fossili (carbone duro, lignite, olio di scisto e sabbie bituminose, petrolio e prodotti petroliferi e gas naturale) in tutti i paesi. Le maggiori diminuzioni sono state osservate per tutti i tipi di carbone. Anche il consumo di petrolio e prodotti petroliferi è diminuito in quasi tutti gli Stati membri, mentre il consumo di gas naturale è diminuito solo in quindici Stati membri ed è aumentato o è rimasto allo stesso livello negli altri dodici. Al contrario, la quota delle energie rinnovabili (soprattutto eolica, idroelettrica e solare) nella generazione di elettricità è cresciuta notevolmente (> 80 Terawattora in più di generazione di elettricità).