“Francia/Italia, spreco alimentare in tempo di Covid”. Andrea Segrè lancia il Recovery Food

Andrea Segrè: “La proposta di Recovery Food permette di raccordare gli elementi più utili della legge francese (obbligo di recupero a fini caritativi) e della legge italiana (incentivo e semplificazione del recupero), istituendo la figura del Food Policy Manager a livello metropolitano, per facilitare la gestione del cibo valorizzando tutti gli attori della filiera”

spreco alimentare

Un focus sullo spreco alimentare, attraverso il confronto fra la normativa francese e quella italiana, è l’evento di punta promosso nella Giornata della Ricerca italiana, giovedì 15 aprile 2021, dall’Istituto Italiano di Cultura a Lione,in sinergia con il Consolato Generale d’Italia e con la partnership della campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero. “Francia/Italia, spreco alimentare in tempo di covid” sarà, con i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, il filo rosso dell’intervista all’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International, a cura del giornalista Claudio Rosmino di Euronews, autore e conduttore del programma “Farm to fork” che ruota intorno ai temi dello spreco alimentare e della sua prevenzione. Obiettivo della conversazione, che sarà introdotta dalla Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Lione Anna Pastore, è anche il lancio della proposta di “Recovery Food” elaborata dall’accademico Andrea Segrè con il team dell’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, nell’ambito della campagna Spreco Zero, per promuovere una capillare svolta culturale in tema di educazione alimentare e prevenzione degli sprechi.

«Abbiamo voluto dedicare la Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo 2021 al tema degli sprechi alimentari – spiega la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Lione Anna Pastore – Un argomento di grande attualità sia per la società civile che per il mondo della ricerca a Lione e nella regione. Sono certa che l’analisi del prof. Segrè e il lavoro fin qui intrapreso potrà inserirsi nel dibattito scientifico attuale francese, fornendo nuove pratiche». Il patto degli italiani col cibo è probabilmente una delle conquiste più significative del lockdown della primavera 2020 e dei lunghi mesi invernali di distanziamento: Il cibo come scelta più consapevole per la propria salute e il benessere, lo ha confermato il report 2021 di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, su rilevazione Ipsos.

L’Italia del covid ha ridotto sensibilmente lo spreco alimentare, portandolo nel corso del 2020 a “soli” 27 kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), quindi l’11,78% in meno (3,6 kg) rispetto al 2019. Questo ha significato oltre 222.000 tonnellate di cibo “salvato” dallo spreco in Italia (per la precisione, 222.125 tonnellate) e un risparmio di 6 € pro capite, ovvero 376 milioni € a livello nazionale, in un anno intero.

«Dalle loro case e dalle loro cucine, reduci dai mesi di lockdown e distanziamento, gli italiani hanno lanciato un’OPA sul loro futuro – osserva Andrea Segrè – Significativa è infatti questa tendenza a una netta diminuzione dello spreco alimentare domestico, che a livello nazionale e globale gioca la parte del leone con un’incidenza anche del 60/70% sullo spreco di filiera. Colpisce poi, sempre nel report dell’Osservatorio Waste Watcher, l’attenzione degli italiani al tema spreco: l’85%, quindi una percentuale quasi plebiscitaria, ha chiesto di rendere obbligatorie per legge le donazioni di cibo ritirato dalla vendita da parte di supermercati e aziende ad associazioni che si occupano di persone bisognose, in seguito all’aumento della povertà generato dalla pandemia covid 19». Proprio l’aspetto della donazione obbligatoria è alla base della legge adottata nel 2016 in Francia in tema di spreco alimentare: la normativa vieta infatti ai supermercati di distruggere i prodotti alimentari invenduti e li obbliga a donarli.

In Francia lo spreco a livello di consumatore incide per il 33% circa nella filiera generale, i dati segnano poi un 14% a livello di vendita al dettaglio mentre è nelle fasi di produzione e processo che si annida la rimanente percentuale di spreco e perdite alimentari. La differenza fra perdite e sprechi alimentare, e il conseguente impatto economico, ambientale e sociale, sarà il punto di partenza della conversazione fra Andrea Segrè e Claudio Rosmino, che si svilupperà in un confronto fra la legge Garot (Francia) e la legge Gadda (Italia), nella prospettiva dell’impegno di tutti gli Stati verso gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. A 14 mesi dall’irruzione della pandemia covid-19 il tema spreco si carica di significati ancora più drammatici, legati all’aumento delle nuove povertà e al crescente “food divide” nelle nostre società.

«La proposta di Recovery Food – afferma Andrea Segrè – permette di raccordare gli elementi più utili della legge francese (obbligo di recupero a fini caritativi) e della legge italiana (incentivo e semplificazione del recupero), istituendo la figura del Food Policy Manager a livello metropolitano, per facilitare la gestione del cibo valorizzando tutti gli attori della filiera, promuovendo sia il recupero che l’educazione alimentare e quindi la svolta culturale necessaria per prevenire gli sprechi anche nelle case, nei ristoranti, nelle mense aziendali e scolastiche».

Appuntamento per tutti online, il 15 aprile dalle 17:00, sulla pagina facebook dell’Istituto Italiano di Cultura di Lione Institut Culturel Italien de Lyon (facebook.com) oppure su piattaforma zoom, chiedendo il link di accesso – tasto verde di prenotazione- direttamente su https://iiclione.esteri.it/iic_lione/it/gli_eventi/calendario/2021/04/iv-giornata-della-ricerca-italiana.html.

Fonte: Spreco Zero