Gli italiani vogliono più investimenti nella transizione energetica e non nelle spese militari

Lo dice un sondaggio SWG-Greenpeace: il 55 per cento degli intervistati boccia la proposta del governo di portare il budget della Difesa al 2 per cento del Pil entro il 2028. Solo il 23 per cento è favorevole ad aumentare la spesa militare. Il 53 per cento delle persone intervistate ritiene che “alla luce dell’attuale situazione internazionale politica ed energetica” l’Italia debba investire “esclusivamente” (27%) o “in gran parte” (26%) nella transizione energetica

Investire nella transizione energetica, fermare la corsa al riarmo, tassare gli extra profitti delle aziende fossili e dell’industria militare. Nella fotografia scattata dal 11 al 16 gennaio da un sondaggio SWG per Greenpeace Italia, i cui risultati vengono diffusi poche ore dopo la presentazione delle linee programmatiche del ministro della Difesa Crosetto, italiane e italiani dimostrano di avere le idee chiare sulla direzione da percorrere: verso un futuro con meno armi, verde e di Pace.

La maggioranza degli italiani si schiera infatti contro l’aumento della spesa militare: il 55 per cento degli intervistati boccia la proposta del governo di portare il budget della Difesa al 2 per cento del Pil entro il 2028. Solo il 23 per cento è favorevole ad aumentare la spesa militare.

Il 53 per cento delle persone intervistate ritiene che “alla luce dell’attuale situazione internazionale politica ed energetica” l’Italia debba investire “esclusivamente” (27%) o “in gran parte” (26%) nella transizione energetica. Solo il 22 per cento ritiene che il Paese debba puntare “in egual misura tra fonti fossili e transizione energetica”. Marginali le percentuali di chi vuole che l’Italia investa “in gran parte” (6%) o “esclusivamente” (3%) nelle fonti fossili.

Maggioranza schiacciante anche sulla proposta di tassare al 100 per cento gli extra profitti delle aziende del gas e del petrolio e utilizzare il ricavato per contrastare il caro bollette (80%) e investire in energie rinnovabili (76%). 

Più di due italiani su tre (69%), inoltre, vorrebbero tassare anche gli extra profitti delle aziende della difesa. Solo il 12 per cento è contrario.

“Questo sondaggio conferma che per la maggioranza degli italiani la priorità è fermare il caro bollette e potenziare le energie rinnovabili. I risultati ci danno indicazioni inequivocabili anche su come finanziare questo cambio di rotta, ovvero tassando gli extra profitti di chi sta guadagnando da questo periodo di crisi: non solo le aziende fossili, ma anche quelle della difesa”, dice Simona Abbate, campaigner Energia e Clima di Greenpeace Italia. “Il nostro Paese deve smettere di investire nelle infrastrutture fossili e nelle armi. Cittadine e cittadini lo hanno capito, quando lo capirà anche il Ministro Crosetto ed il governo?”

Greenpeace Italia ha lanciato una petizione rivolta al governo italiano per chiedere di tassare al 100 per cento gli extra profitti delle industrie fossili, redistribuirli alle persone per difendersi dal caro bollette e investire seriamente nelle energie rinnovabili.Il sondaggio completo è disponibile QUI.