Si è svolto a Palazzo Lombardia, a Milano, il Green City Forum 2025, promosso da Green City Italia in occasione del 15° anniversario dell’associazione. L’evento, realizzato in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio degli Ordini professionali di architetti, ingegneri, agronomi e biologi, ha rappresentato un momento di confronto sulle politiche urbane orientate alla transizione ecologica.
Il forum ha approfondito il ruolo della rigenerazione urbana sostenibile, della depavimentazione, della biodiversità, delle infrastrutture verdi e blu e della partecipazione attiva dei cittadini. Le tematiche sono state articolate in cinque panel tematici che hanno messo a fuoco modelli di intervento replicabili su scala regionale e nazionale.
Per l’occasione, la sala dell’evento è stata allestita con esemplari arborei, scelti per rappresentare le trasformazioni del verde urbano e per simulare un ambiente in cui la natura torna ad avere un ruolo strutturale nel disegno delle città.
Nel corso dell’incontro è intervenuto Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia, che ha ribadito l’impegno dell’amministrazione su rigenerazione sostenibile, infrastrutture ecologiche e strategie per la mitigazione climatica. “Sono strumenti operativi per affrontare in modo concreto la sfida ambientale e migliorare la qualità della vita nei contesti urbani”, ha dichiarato Comazzi.
Uno degli interventi centrali è stato quello dell’architetto Andreas Kipar, presidente di Green City Italia, che ha ricordato la missione originaria dell’associazione: riportare la natura al centro del progetto urbano. “Oggi celebriamo una rete che unisce esperienze, territori e competenze”, ha affermato. “Green City Italia è diventata un laboratorio culturale capace di attivare sinergie a livello europeo, nel segno della resilienza urbana e dell’innovazione ambientale“.
La giornata si è conclusa con la firma della Green Charta 2025 – Verso territori più vivibili, resilienti e connessi, un documento che raccoglie l’impegno comune dei partecipanti a operare attraverso azioni coordinate e misurabili per affrontare la crisi climatica. La Carta propone una visione di giustizia ambientale, con al centro il concetto di qualità della vita come riferimento per lo sviluppo urbano.