Combattere lo spreco alimentare favorendo le donazioni, in Francia ci pensa l’app HopHopFood

Nel corso del nostro Sabato Salvacibo dell'8 maggio, abbiamo ospitato Alberto Leonardi, ingegnere ambientale torinese che vive a Parigi e collabora con HopHopFood, associazione che ha creato un'app che mette in collegamento i privati cittadini per ridurre ancora di più gli sprechi. Ecco che cosa ci ha raccontato

Dona cibo invece di buttarlo via. Questa è la filosofia dell’associazione francese HopHopFood, che rivoluziona la lotta allo spreco di cibo lanciando un’app che mette in collegamento i privati cittadini per ridurre ancora di più gli sprechi. Ogni cittadino francese butta via in media 29 chili di cibo all’anno, ovvero 1 pasto a settimana. Per questa ragione, nel 2017, Michel Montagu, Sibylle Azandossessy e Jean-Claude Mizzi, hanno deciso di mettere in atto soluzioni maggiormente rapide ed efficaci per aiutare le persone ad evitare la perdita di alimenti commestibili ed avere una dieta maggiormente sana ed equilibrata.

Con la app di HopHopFood gli utenti, dopo la creazione di un proprio account, possono offrire alle persone a loro vicine le proprie eccedenze alimentari, che verranno immediatamente allertate e potranno così confermare il loro interesse all’offerta di cibo. Dopo una chat virtuale sull’app per concordare il luogo e l’orario dell’appuntamento, gli utenti si incontrano per scambiare il paniere. In questo modo si vuole promuovere uno scambio attorno ai valori di solidarietà, socialità e semplicità ed al tempo stesso incoraggiare un consumo alimentare vario, di qualità e maggiormente sostenibile. Unico vincolo: non offrire alcun prodotto scaduto, usato o in cattivo stato per motivi di igiene e sicurezza. Dall’estate del 2018, l’app HopHopFood è stata scaricata da 30.000 utenti e ha consentito la donazione di 150.000 pasti equivalenti.

Abbiamo ospitato Alberto Leonardi, ingegnere ambientale torinese che vive a Parigi e collabora con HopHopFood, nel corso del nostro Sabato Salvacibo dell’8 maggio. Ecco che cosa ci ha raccontato: