“Il sogno di Luz”. La favola illustrata contro lo spreco alimentare arriva sui banchi delle scuole della provincia di Brindisi

In occasione della decima edizione della “Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare” il movimento WhyNok che in Italia si occupa di contrastare lo spreco alimentare nei campi “per ricucire lo strappo tra produzione e consumo”, regalerà a tutti i bambini del 4° anno della scuola primaria la favola “Il sogno di Luz”

In occasione del 5 febbraio, Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, è un fiorire in tutta Italia di attività organizzate delle realtà del Terzo Settore che si occupano del contrasto del fenomeno.

In Puglia, e per la precisione nella provincia di Brindisi, il Movimento WhyNok, probabilmente la prima realtà che in Italia si occupa di contrastare lo spreco alimentare nei campi “per ricucire lo strappo tra produzione e consumo” ha pensato di regalare ai bambini del 4° anno della scuola primaria la favola “Il sogno di Luz”.

I primi a ricevere le copie della favola illustrata, scritta da Lucrezia Argentiero, saranno già in questa settimana gli alunni di San Michele Salentino e San Pancrazio Salentino e presto il libro arriverà a tutti gli alunni dell’intera provincia pugliese.

La favola “Il sogno di Luz” insegna ai bambini a non selezionare frutta e verdura inseguendo la bellezza esteriore, ma a essere cittadini consapevoli e rispettosi di un Pianeta sempre più fragile e delicato.

‘Il sogno di Luz’ – dice l’autrice Lucrezia Argentiero – è un lavoro interamente made in Puglia e unire gli ‘imprenditori di cuore’ (molti gli sponsor che hanno aderito al progetto contribuendo all’acquisto delle copie del libro da donare) in questa iniziativa ci ha fatto sentire parte di una comunità che non sta ferma e che si muove in autonomia per portare avanti le idee, inseguendo i sogni proprio come Luz. Il libro – continua l’autrice – è un regalo per far ‘viaggiare’ tematiche importanti e per far sentire la vicinanza e il calore di un’intera comunità. Per cambiare il mondo bisogna essere uniti e una comunità fatta di molti ‘imprenditori di cuore’ non può che essere unita”.