Inceneritore Roma, dal Ministero dell’Ambiente all’Arena di Verona: le proteste delle associazioni del 18 maggio

Oltre alla protesta che si è tenuta sotto la sede di ACEA, lo scorso 18 maggio diverse delegazioni della Rete Tutela Roma Sud erano presenti sotto il Ministero dell'Ambiente e all'Arena Pace 2024 per ribadire il no all'inceneritore che l'amministrazione capitolina realizzerà nel territorio di Santa Palomba. "Abbiamo chiesto al Ministro dell'Ambiente di far valutare le alternative al fine di revisionare il Piano Nazionale di Gestione Rifiuti, e correggere la scelta sbagliata di bruciare potenziali materie prime", ha commentato la Rete

Credit Foto: Rete Tutela Roma Sud

Non si fermano le proteste delle associazioni che fanno parte della Rete Tutela Roma Sud contro l’inceneritore che la Giunta Gualtieri realizzerà a Santa Palomba (a Sud di Roma). Infatti, oltre a quella che si è tenuta sotto la sede di ACEA, sempre il 18 maggio, rappresentanti della Rete si sono ritrovati anche sotto al Ministero dell’Ambiente insieme al movimento No Inceneritore Fusina (località del Comune di Venezia) per ribadire la loro contrarietà a questo tipo di impianti.

Come spiega Rete Tutela Roma Sud si è: “Chiesto al Ministro dell’Ambiente di far valutare le alternative al fine di revisionare il Piano Nazionale di Gestione Rifiuti, e correggere la scelta sbagliata di bruciare potenziali materie prime. Anche oggi sono emerse le carenze nel sistema dei controlli, tanti territori sono stati rovinati per connivenze tra chi dovrebbe controllare e gestori di industrie insalubri. Altrove è il tempo dei risarcimenti e delle bonifiche, a Roma possiamo ancora evitare di fare danni. Se il Ministro Gilberto Pichetto dovesse tirarsi indietro, sarà necessario cambiare nome al Ministero, aggiungendo della “devastazione” dell’ambiente”.

Un’altra delegazione di Rete Tutela Roma Sud, poi, il 18 maggio era presente all’Arena di Verona in occasione dell’Arena di Pace 2024 dove papa Francesco ha incontrato le diverse realtà dell’associazionismo e della società civile che si sono riunite per l’occasione.
“Crediamo occorra diffondere la consapevolezza che esiste un modo migliore per gestire i rifiuti, con vantaggi per l’Italia e i cittadini, e non solo per chi ci specula sopra”, ha commentato la Rete.