Inceneritore di Roma, associazioni scrivono al Segretario di Stato: “Governo sia garante della trasparenza”

Il Coordinamento Rete Tutela Roma Sud ha fatto sapere di aver indirizzato una lettera al Segretario di Stato, l'On. Alfredo Mantovano per chiedere che il Governo sia: "Garante del rispetto dei principi fondamentali di ogni democrazia tra cui la trasparenza e la partecipazione. Il Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo (e sindaco Roberto Gualtieri) non risponde alle nostre richieste di accesso agli atti del progetto di fattibilità del termovalorizzatore. E non risponde neanche alla richiesta di dibattito pubblico approvata dai consigli comunali di oltre 270.000 abitanti"

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Credit foto: Rete Tutela Roma Sud

Nonostante l’annuncio dell’Amministrazione capitolina dell’approvazione del progetto di Acea per l’inceneritore di Santa Palomba, le associazioni e i comitati locali non hanno arretrato le loro proteste e, soprattutto, la richiesta di partecipazione pubblica per cercare alternative più sostenibili all’infrastruttura in oggetto.

Per questo, Rete Tutela Roma Sud ha fatto sapere di aver indirizzato una lettera al Segretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’On. Alfredo Mantovano. L’obiettivo della lettera è quello di chiedere al Governo di: “Essere garante del rispetto dei principi fondamentali di ogni democrazia tra cui la trasparenza e la partecipazione”.

Infatti, ciò che continuano a denunciare i cittadini è che: “Il Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica non risponde alle nostre richieste di accesso agli atti del progetto di fattibilità del termovalorizzatore. E non risponde neanche alla richiesta di dibattito pubblico approvata dai consigli comunali di oltre 270.000 abitanti”.

Di seguito, la lettera indirizzata al Segretario di Stato che Eco dalle Città ha ricevuto dal coordinamento Rete Tutela Roma Sud.

Con preoccupazione assistiamo al perdurare dell’emergenza rifiuti a Roma che da anni si riverbera sul territorio della provincia, prima con l’utilizzo dell’inceneritore di Colleferro fino alla riapertura della discarica di Albano e del TMB di Guidonia. L’inquinamento prodotto dagli impianti di trattamento e smaltimento ha evidenziato i limiti dell’attuale sistema sanzionatorio e di controllo, che necessita una riforma urgente affinché rappresenti un reale presidio di prevenzione dei disastri ambientali e riconquisti così la fiducia dei cittadini.
La maggior parte dei Comuni dell’area metropolitana ha ormai raggiunto percentuali di raccolta differenziata superiori al 70%, contribuendo alla realizzazione del piano rifiuti regionale approvato nel 2020 e al perseguimento degli obiettivi europei di sostenibilità, che vedono come priorità la riduzione e il recupero di materia. Occorre intervenire sul sistema di raccolta per responsabilizzare
il cittadino e migliorare il decoro delle città, a partire dall’eliminazione dei cassonetti stradali. La riforma delle città metropolitane purtroppo risulta incompleta ed evidenzia un deficit democratico, che ha privato del diritto di voto i residenti dell’area metropolitana, governati dal sindaco scelto dai cittadini del capoluogo. Il conferimento dei poteri speciali sulla gestione dei rifiuti al Commissario straordinario ha aggravato la mancanza di partecipazione democratica. Siamo convinti che le sfide si possano vincere insieme senza penalizzare nessun territorio, avendo come priorità la salvaguardia della salute e dell’ambiente. Abbiamo scritto a più riprese al sindaco
Gualtieri facendo proposte per soluzioni alternative, meno costose, più tempestive e soprattutto meno dannose per la salute e l’ambiente. L’Italia vanta un primato nel riciclo dei materiali, che in una fase di carenza delle materie prime può ancor più rappresentare un vantaggio competitivo per il Paese, consentendo ai cittadini romani di non pagare per lo smaltimento presso discariche e
inceneritori, ma essere pagati per le materie prime raccolte. Riteniamo sia indispensabile intervenire subito sul sistema di raccolta per ridare a Roma il decoro che merita e sottoporre la scelta delle migliori soluzioni disponibili alla valutazione di una commissione tecnica composta da esperti dell’ENEA, dell’ISPRA, della Scuola Superiore S. Anna e altri enti di ricerca con esperienza in campo ambientale, che prenda in considerazione tecnologie più moderne e meno impattanti, per fare della Capitale un riferimento a livello internazionale,
dando spazio all’innovazione come previsto dal Piano regionale dei rifiuti nella gestione non solo dell’indifferenziato, ma anche delle altre frazioni (organico, plastiche miste, PAP, RAEE, tessili, terre di spazzamento, ecc…).
Ora più che mai abbiamo bisogno di scelte condivise e di coesione sociale per raggiungere gli obiettivi, senza creare deleterie contrapposizioni, chiediamo pertanto di sottoporre le soluzioni alternative a dibattito pubblico (ai sensi dell’art. 22 d.lgs. 50/2016), come peraltro già deliberato dai consigli comunali rappresentativi di oltre 270.000 abitanti per il progetto di fattibilità dell’inceneritore, affinché siano realizzate con un’effettiva partecipazione democratica dell’intera città metropolitana.
Facciamo appello per un Suo intervento, affinché il Governo solleciti l’apertura di un vero tavolo di confronto, perché in gioco ci sono due visioni contrapposte sul futuro del Paese, tra chi ritiene si debba fondare su impianti che puntano al recupero di materie prime seconde (economia circolare) e chi persevera volendo realizzare impianti che le bruciano (economia lineare), costringendo il Paese a continuare ad importare materie prime vergini, producendo, tra l’altro, emissioni dannose per la salute.
Riteniamo sia necessario limitare il più possibile il ricorso sempre più frequente e ingiustificato ai poteri speciali, anche per situazioni che nulla hanno di emergenziale, ma attengono più all’incapacità e ad interessi economici di parte.
Abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni democratiche, nel sistema di controlli che si sono date e siamo sicuri non venga tradita
“.