Incidenti a Milano, Città delle Persone contro i trasportatori: “Diffidando il comune non vogliono sicurezza”

Dopo l'annuncio di FAI-Confstrasporto di aver diffidato il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l'assessora alla Mobilità Arianna Censi in merito alla delibera emanata sugli angoli ciechi della città, è arrivata subito la risposta degli ideatori dell'iniziativa #Cittàdellepersone (FIAB Milano, Ciclobby Onlus, Genitori Antismog ETS): "La delibera è conveniente. Invitiamo FAI a rivedere la propria posizione, che è del tutto irricevibile e sorda alle conseguenze mortali di un traffico pesante spesso inadatto a contesti urbani densi"

Incidenti Milano
Ansa

“Dopo una serie di incidenti mortali causati dall’impatto con betoniere e mezzi pesanti, l’unica azione di ‘responsabilità sociale’ di FAI Conftrasporto è quella di diffidare il Comune di Milano affinché sospenda la delibera che impone ai mezzi pesanti l’obbligo dei sensori per il cosiddetto angolo cieco”. Non le mandano a dire gli attivisti della piattaforma Città delle persone di Milano che in un post su facebook commentano così la nota stampa in cui esprimono netta contrarietà alla posizione espressa dagli autotrasportatori, che il 28 settembre hanno inoltrato una diffida all’amministrazione meneghina.

Nel testo della Fai, Federazione Autotrasportatori Italiani, si chiede al sindaco Sala e all’assessora Censi “la sospensione della delibera di Giunta che impone ai mezzi pesanti l’obbligo dei sensori, per il cosiddetto angolo cieco, per poter continuare a circolare all’interno dell’Area B. La Federazione ritiene che tale provvedimento sia illegittimo sotto il profilo giuridico, inefficace relativamente all’obiettivo prefissato di miglioramento della sicurezza stradale, pesantemente vessatorio nei confronti del settore autotrasporto”.

La associazioni e i cittadini della piattaforma ambientalista ritengono invece “che il provvedimento del Comune di Milano sia un primo passo verso la costruzione di una città che metta al primo posto la sicurezza delle persone. Realizzare questa visione significa tutelare non solo chi sceglie di muoversi in bici o a piedi, ma anche chi è alla guida dei mezzi pesanti, permettendo loro di svolgere il proprio lavoro con un supporto aggiuntivo al fine di compensare i limiti tecnici dei veicoli”.

“Sosteniamo quindi – continuano gli attivisti – conveniente la delibera del Comune, che anzi dà già fin troppo tempo agli autotrasportatori per adeguarsi (fino a dicembre 2024 o 2025 a seconda dei mezzi). Invitiamo FAI a rivedere la propria posizione, che è del tutto irricevibile e sorda alle conseguenze mortali di un traffico pesante spesso inadatto a contesti urbani densi. FAI-Confrasporto faccia invece la propria parte, mettendo davvero al primo posto la sicurezza delle persone, che vivono, lavorano e frequentano la città, compresi gli autotrasportatori stessi”.

“Riteniamo infine fondamentale – conclude Città delle Persone – un ragionamento complessivo sulla mobilità cittadina, così che il primo passo compiuto con la delibera sia l’inizio di un percorso che porti Milano a essere al livello delle altre grandi e importanti città europee, per quanto riguarda mobilità e vivibilità. Parte di questo percorso devono essere anche campagne comunicative e di formazione, rivolte a tutti gli utenti della strada affinché la stessa sia vivibile e sicura con qualsiasi mezzo. Tale comunicazione deve essere rivolta soprattutto a chi conduce veicoli potenzialmente pericolosi e letali per le altre persone, in quanto chi detiene maggiore forza e potere sulla strada deve anche essere messo nella condizione di poter usare al meglio i propri mezzi”.