Inceneritore Roma, associazioni incontrano 11 sindaci per condividere azione sulla VIA

Le associazioni della Rete Tutela Roma Sud hanno incontrato i Sindaci di 11 Comuni del territorio per condividere le osservazioni sulla Valutazione di Impatto Ambientale relativa al progetto dell'inceneritore previsto a Santa Palomba. L’obiettivo è costruire un fronte tecnico e istituzionale solido, basato su argomentazioni scientifiche, per evidenziare le criticità ambientali e sanitarie dell’impianto. La proposta include la creazione di una commissione intercomunale di esperti e l’uso di precedenti virtuosi per ispirare la strategia. Le associazioni hanno già fornito documenti utili per avviare subito il lavoro. La sfida è far valere ogni strumento a disposizione per tutelare il territorio

Inceneritore Roma, le associazioni incontrano 11 sindaci per condividere l'azione sulla VIA
Credit foto: Rete Tutela Roma Sud

In un comunicato, le associazioni della Rete Tutela Roma Sud hanno fatto sapere che lo scorso 4 agosto, hanno condiviso l’impegno sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’inceneritore con i Sindaci di 11 Comuni (o loro delegati) – Massimiliano Borelli per Albano Laziale, Gianluca Staccoli per Ariccia, Alberto Bertucci per Nemi, Veronica Felici per Pomezia, Massimo Pulcini per Monte Porzio, Emanuela Colella per Ciampino, Paolo Gasperini e Alberto De Angelis per Castel Gandolfo, Roberto Silvestrini per Genzano, Simone Santilli per Lanuvio, Fabrizio Cremonini per Ardea, Stefano Cecchi per Marino e Fausto Giuliani per Colonna.

La VIA – si legge – sul termovalorizzatore è l’ultima possibilità per fermare la realizzazione del progetto gravemente dannoso di Acea Gruppo e imposto da Roberto Gualtieri. Sarà il momento di fare seguire alle parole i fatti, dimostrando l’incompatibilità del territorio con questo tipo di impianti”.

Abbiamo condiviso le osservazioni che hanno bloccato di recente due inceneritori in provincia di Biella e a Venezia, dalle quali si può prendere spunto sia per gli argomenti utilizzati, sia per la strategia, che nel nostro caso potrebbe consistere nella costituzione di una commissione intercomunale di esperti che possa evidenziare definitivamente tutte le criticità (dalle fonti di inquinamento pre-esistenti, alle produzioni agricole di pregio, all’emergenza idrica, ecc…)”, prosegue il comunicato.

È necessario argomentare in maniera seria e autorevole, coinvolgendo le migliori competenze degli enti di ricerca italiani, nell’unica occasione di confronto che ci viene concessa“.

“Abbiamo messo a disposizione dei Comuni il progetto di fattibilità tecnico economica dell’inceneritore affinché si possa iniziare a lavorare immediatamente, guadagnando tempo sui 30 giorni che verranno concessi per presentare osservazioni”, spiegano le associazioni.

“Si tratta – concludono – di un lavoro faticoso e poco visibile, ma indispensabile se vogliamo che i nostri figli crescano in un ambiente sano. I Sindaci si sono impegnati a studiare le carte e darci riscontro a stretto giro”.

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