La Rete Tutela Roma Sud ha pubblicato il terzo resoconto sulle richieste di integrazione documentale presentate dai Comuni di Albano Laziale, Pomezia e Nemi – nell’ambito del PAUR attivo per l’inceneritore di Roma –, condivise con le associazioni della Rete, relativamente all’area circostante la discarica di Roncigliano.
La richiesta – spiega la Rete – sottolinea la necessità di acquisire i documenti e l’esito del procedimento regionale di individuazione delle “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale” attorno alla discarica di Roncigliano (ex l.r. n. 13/2019), avviato con la Deliberazione n. 713 del 7 agosto 2025, su richiesta del Comune di Albano. L’importanza di tale acquisizione risiede nella possibilità che ulteriori emissioni possano incidere negativamente su aree già compromesse e inquinate. Questo potrebbe portare a un divieto di realizzare nuove attività, come quelle previste dal D.lgs. 105/2015 (es. termovalorizzatori) o qualsiasi altra che possa aggravare le condizioni ambientali, finché non sarà completata la caratterizzazione idrogeologica ed epidemiologica dell’area a rischio.
Le motivazioni addotte per questa richiesta – continua la Rete – sono molteplici e dettagliate:
- Inquinamento persistente: le analisi dell’ARPA hanno rilevato un inquinamento nel sottosuolo e nella falda idrica sottostante la discarica di Roncigliano.
- Studi epidemiologici preoccupanti: Lo studio “Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio” (ERAS Lazio) del 2022 ha evidenziato diverse problematiche di salute nell’area, tra cui:
◦ Una maggiore incidenza di malattie dell’apparato respiratorio (inclusa la BPCO), tumori della pleura e mieloma multiplo nei maschi.
◦ Una più elevata mortalità tra le donne per tumore della vescica e tra gli uomini per patologie dell’apparato urinario.
◦ Un eccesso di ospedalizzazioni per patologie respiratorie (asma e infezioni acute) tra i bambini, in particolare le bambine, residenti nelle immediate vicinanze della discarica.
“C’è il rischio di aggravare l’impatto negativo sulla salute dei cittadini a seguito della realizzazione di ulteriori impianti insalubri che producano un danno significativo per l’ambiente. Si tratta quindi di informazioni indispensabili per valutare se la localizzazione è idonea”, conclude Rete Tutela Roma Sud.