“Le cose zozze”. Un corto tra erotismo, monnezza, botte e persino speranza per sensibilizzare contro l’abbandono dei rifiuti

Online l’ultima fatica di puliAMO Telrizzi contro l’abbandono dei rifiuti. Una pellicola comica ma tremendamente seria che affronta di petto uno dei problemi irrisolti di un angolo di questo strano Paese

È finalmente online “Le cose zozze”, l’ultima avventura cinematografica di puliAMO Terlizzi in fatto di sensibilizzazione ambientale. Non vinceranno l’Oscar (solo perché la sezione “ambiente” non è prevista dal regolamento hollywoodiano) ma il corto farà parlare di sé perché affronta di petto uno dei problemi irrisolti di un angolo di questo strano Paese, dove si parla molto di tutela ambientale (provando ad inserirla in Costituzione) ma nei fatti l’immobilismo regna sovrano prestando il fianco inesorabilmente alla criminalità.

Il corto affronta il problema dell’abbandono dei rifiuti di tutte le tipologie da quelli domestici a quelli speciali e, con l’arrivo dell’estate, si aggiunge purtroppo il fenomeno dei roghi. La stima solo ufficiosa, perché di ufficiale non c’è nulla data la quasi totale assenza di controllo del territorio, è che con la bella stagione i roghi si moltiplicano fino a punte di quattro/cinque al giorno.

Roghi tossici, di plastiche, di frigoriferi, di manufatti in amianto e di tutto quello che soffoca le campagne di Terlizzi ma non solo, perché il fenomeno è diffuso in tutta la Terra di Bari e l’Ofantino, in una sorta di nuova Terra dei Fuochi che cresce nel silenzio generale.

Le cose zozze si muove sul confine sottile sospeso tra l’intenzione e l’azione, nei quattro minuti del cortometraggio ritroviamo erotismo, monnezza, botte e persino speranza. La speranza che il breve ma intenso prodotto cinematografico appena distribuito sui social possa smuovere le coscienze dei più riluttanti facendo allo stesso tempo sorridere e riflettere.

La scena si svolge in un torrido pomeriggio d’estate, pedalando sulla Via Traiana attraverso il tipico paesaggio della campagna pugliese fatto di ulivi a perdita d’occhio. Un cast “terlyzwoodiano” per una pellicola comica ma tremendamente seria con “un messaggio importante da far arrivare a tutti ma in special modo a tutti coloro i quali credono che i loro gesti non finiscano per ritorcersi contro loro stessi”.

Per capire cosa ha spinto puliAMO Terlizzi (che dal 2013 con 267 interventi è impegnata nel ripulire il territorio in assoluta solitudine o quasi), abbiamo raggiunto telefonicamente Francesco Paolo Barile presidente dell’associazione.

Quale obiettivo sperate di raggiungere con questo corto?

L’obiettivo del video, insieme ad altre iniziative che partiranno a breve con il progetto Giovani Sentinelle, è quello di raggiungere il maggior numero di cittadini provando ad intercettare la coscienza di chi è ancora molto riluttante sia alla raccolta differenziata, ma sopratutto raggiungere coloro che non riconosco quanto il territorio, le periferie e la città debbano essere prive i elementi estranei a quello che è il nostro paesaggio rurale. Perché di mezzo ne va della salute di tutti. Un concetto semplice ma ancora non compreso a sufficienza.

Nel video ci sono molti spunti e richiami ad altre tematiche. Perché questa scelta?

Non voglio anticipare troppo sarà lo spettatore ad individuarli, ma nel video ci sono elementi che toccano tematiche importanti. Come per esempio l’uso sfrenato dell’automobile e la violenza. Una violenza non solo fisica, che nel video viene immaginata, ma quella violenza fatta da chi, in maniera sconsiderata, abbandona ogni sorta di rifiuto commettendo un vero atto di violenza nei confronti del territorio e, prima o poi, dovrà aspettarsi che qualcuno s’incavoli. Perché qui la gente è davvero arrabbiata e subisce passivamente da anni un fenomeno in continua crescita.

Perché un cortometraggio?

Un corto perché i video, soprattutto quando diventano virali, hanno un impatto importante sull’opinione pubblica contribuendo a costruire e rafforzare un pensiero condiviso. Questo è il risultato che vogliamo ottenere e siamo sulla buona strada.

Le cose zozze” è un film cortometraggio di sensibilizzazione sul tema, sempre maledettamente attualissimo e irrisolto, dell’abbandono incontrollato dei rifiuti. Prodotto dall’Associazione Puliamo Terlizzi, scritto da Francesco Paolo Barile, diretto e montato dal filmaker Luca De Nicolo (PhotoEvent Production), finanziato dal Corpo Europeo di Solidarietà nell’ambito del progetto “Giovani Sentinelle”.