Le perplessità di Plastics Europe sul Regolamento imballaggi riguardano anche la bioplastica

L'associazione europea dei produttori di materie plastiche si dice "molto preoccupata per il fatto che il voto abbia indebolito l’ambizione di creare un mercato per il materiale plastico riciclato e non incentivi sufficientemente l’uso di plastica di origine biologica", ritenendo che "l’utilizzo di materie prime di origine biologica abbia un ruolo chiave da svolgere nel ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza da materie prime di origine fossile" e sostenendo quindi "lo sviluppo di obiettivi separati per la plastica di origine biologica oltre al contenuto di plastica riciclata"

Plastics Europe, l’associazione dei produttori europei di materie plastiche, ha pubblicato una nota in seguito al voto della Commissione ENVI del Parlamento Europeo sul Regolamento imballaggi, ritenendo ritiene il documento emendato migliorativo rispetto alla proposta originaria, ma ne sottolineandone alcune criticità.

Ad esempio si dice “molto preoccupata per il fatto che il voto abbia indebolito l’ambizione di creare un mercato per il materiale plastico riciclato e non incentivi sufficientemente l’uso di plastica di origine biologica”. Plastics Europe ritiene che “l’utilizzo di materie prime di origine biologica abbia un ruolo chiave da svolgere nel ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza da materie prime di origine fossile” e sostiene quindi “lo sviluppo di obiettivi separati per la plastica di origine biologica oltre al contenuto di plastica riciclata. Purtroppo, il voto di oggi consentirebbe l’uso di plastica bio negli imballaggi solo come un modo per indebolire gli obiettivi relativi ai contenuti riciclati”.

Secondo Virginia Janssens, amministratrice delegata di PE, inoltre “è particolarmente deludente il fatto che gli obiettivi di contenuto riciclato per gli imballaggi sensibili al contatto siano stati ridotti. Si tratta di un’occasione persa per incoraggiare gli investimenti necessari e minerà lo sviluppo del mercato degli imballaggi in plastica riciclata in Europa”.

Per quanto riguarda l’impatto delle misure di riutilizzo sugli imballaggi da trasporto e la realizzabilità degli obiettivi di riutilizzo in questo settore, Virginia Janssens aggiunge: “Sfortunatamente il voto di oggi significa che entro il 2030 le pellicole di plastica flessibili essenziali per il trasporto di merci all’interno o tra gli Stati membri dell’UE rischiano di essere completamente bandite, se il voto ENVI sarà confermato nella legislazione finale. Ciò si tradurrà in interruzioni della catena di approvvigionamento, costi più elevati per i trasportatori e, in ultima analisi, per i consumatori e avrà un impatto negativo sulla sicurezza dei trasporti”.

Infine, secondo l’associazione “il voto mantiene una serie di divieti arbitrari o obiettivi di riduzione mirati esclusivamente agli imballaggi in plastica, senza alcuna valutazione di impatto o dimostrazione di benefici ambientali. Tali divieti limitano formati altamente riciclabili e già ampiamente riciclati, come gli imballaggi in plastica per prodotti freschi o gli imballaggi raggruppati, come gli involucri termoretraibili e le pellicole di raccolta, che svolgono un ruolo essenziale nella protezione e nel trasporto dei beni di consumo”.