Roma, il 17 maggio la manifestazione contro il “modello Giubileo dei rifiuti e del verde”

Il 17 maggio, a partire dalle ore 10:00, diverse associazioni e comitati manifesteranno in Campidoglio per chiedere un'altra idea di città. Ciò che denunciano è il modello Giubileo che "privilegia grandi opere, interessi privati e logiche di profitto". Un "no" alla "gestione dei rifiuti esternalizzata", alla realizzazione del biodigestore di Casal Selce, dell'inceneritore di Santa Palomba, alla cementificazione, allo stadio e all'abbattimento del verde

Manifestazione 17 maggio contro il modello Giubileo
ANSA/ANGELO CARCONI

A quasi sei mesi dall’inizio del Giubileo, alcune associazioni cittadine tornano a denunciare un modello di gestione urbana che, secondo i promotori della manifestazione che si terrà al Campidoglio il prossimo 17 maggio dalle ore 10:00 è “un modello di gestione della città che prevede la concentrazione tra forze politiche e tra i vari gradi dell’amministrazione (municipale, comunale, regionale, nazionale)”.

Nella nota congiunta, comitati e associazioni denunciano come il modello Giubileo attuato dalla giunta e da Gualtieri in qualità di commissario straordinario, trasformerebbe Roma in una città “a misura di grande evento”, sempre più orientata verso interessi privati e internazionali, a discapito dei diritti dei cittadini.

Secondo le associazioni, la privatizzazione progressiva di beni e servizi pubblici ha alimentato “dinamiche speculative”, portando a una gestione dei rifiuti totalmente esternalizzata, alla cementificazione diffusa, e a un abbassamento delle priorità sociali, come il diritto alla casa e alla salute.

La giunta Gualtieri, viene accusata dai promotori della manifestazione di aver sintetizzato un progetto urbanistico e politico iniziato oltre quarant’anni fa. A differenza di quanto accaduto a Milano, sostengono, il sindaco insieme agli assessori Veloccia e Alfonsi sarebbe riuscito a portare avanti modifiche al Piano Regolatore senza grandi opposizioni, agendo “in deroga a leggi e regolamenti” e ignorando le istanze provenienti dai territori.

Assistiamo a un superamento sistematico dei vincoli urbanistici, giustificato con urgenze e poteri straordinari”, accusano ancora le associazioni. A sostegno di questa tesi, vengono citati il via libera agli abbattimenti per il progetto dello Stadio della Roma, la conferma della costruzione dell’inceneritore di Santa Palomba, del biodigestore a Casal Selce, l’annuncio del raddoppio dell’acquedotto Roma-Peschiera da parte di ACEA, e i tagli diffusi agli alberi nei viali cittadini.

La critica si estende anche agli “strumenti repressivi”: “La gestione concertativa e unilaterale della città si accompagna a dispositivi come il recente Decreto Sicurezza, in continuità con provvedimenti precedenti volti a restringere gli spazi di agibilità per le lotte”.

Ribadendo la loro contrarietà a questa visione di città, le associazioni annunciano il ritorno in piazza per il 17 maggio. “Come promesso dalla prima manifestazione del 7 dicembre, torneremo in Campidoglio con una proposta alternativa di città pubblica, all’insegna dell’indipendenza e dell’incompatibilità con il modello attuale. Di fronte a noi abbiamo quindi una lotta da continuare con più convinzione di prima”.

No Biodigestore Casal Selce, Arci Roma, Asia-Usb, Roma Potere al Popolo, Roma Rete Ecosocialista, Roma Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, Circolo Arci Pietralata, Cambiare Rotta Roma, Fridays for Future Roma, Blocchi Precari Metropolitani, Si al Parco Si all’Ospedale No allo Stadio, Comitato No Inceneritore a Santa Palomba, Comitato Stadio Pietralata.

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