Nature Restoration Law, appello del Wwf con 147 scienziati e naturalisti: approvarla subito!

Come scrive in una nota l'organizzazione ambientalista: "Preoccupa lo stallo attuale del Consiglio dell'Unione Europea dopo il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata degli Stati Membri, necessaria per l'adozione della NRL, che rappresenta l'atto legislativo più significativo in materia di natura nell'Unione Europea dagli anni '90. Nonostante l'accordo raggiunto a novembre e l'approvazione da parte degli ambasciatori degli Stati membri, il voto previsto per lunedì 25 marzo è stato messo a rischio da manovre politiche dell'ultimo minuto. L'inaspettata svolta dell'Ungheria, seguita dai voti contrari e dalle astensioni di Italia, Svezia, Polonia, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio e Austria, ha nuovamente messo in pericolo la legge"

Nature Restoration Law WWF

Il tempo stringe mentre il WWF, sostenuto da 147 illustri scienziati e naturalisti, lancia un urgente appello al Consiglio dell’Unione Europea e al governo italiano, affinché accelerino il processo di approvazione della Nature Restoration Law (NRL), la legge sul Ripristino della Natura.

La norma fissa l’obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorando la sicurezza alimentare. Dopo l’approvazione del Parlamento europeo, si attendeva l’approvazione del Consiglio ma le cose si sono arenate.

“Preoccupa lo stallo attuale del Consiglio dell’Unione Europea dopo il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata degli Stati Membri, necessaria per l’adozione della NRL, – dice l’organizzazione ambientalista – che rappresenta l’atto legislativo più significativo in materia di natura nell’Unione Europea dagli anni ’90. Nonostante l’accordo raggiunto a novembre e l’approvazione da parte degli ambasciatori degli Stati membri, il voto previsto per lunedì 25 marzo è stato messo a rischio da manovre politiche dell’ultimo minuto. L’inaspettata svolta dell’Ungheria, seguita dai voti contrari e dalle astensioni di Italia, Svezia, Polonia, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio e Austria, ha nuovamente messo in pericolo la NRL”.

“In gioco – prosegue il WWF – non c’è solo il recupero di ambienti naturali come foreste, fiumi e habitat marini: si tratta anche della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico, della difesa da inondazioni, incendi e desertificazione, nonché della qualità dell’acqua e dell’aria. In altre parole, la sicurezza di tutti i cittadini europei è in pericolo. La mancata attuazione della NRL metterebbe anche a rischio i processi decisionali dell’Unione Europea su altri dossier cruciali, tra cui il raggiungimento degli obiettivi climatici ambiziosi e la capacità di affrontare i sempre più frequenti disastri climatici.

Il WWF, quindi, ha lanciato l’appello “Un sì per la Nature Restoration Law è un sì anche per la sicurezza di tutti i cittadini europei”, che rivolge in primis al Governo italiano chiedendo che riveda la sua posizione e si adoperi affinché il Consiglio dell’UE faccia proprie le indicazioni dell’Europarlamento, degli scienziati e della società civile. Un appello che è già stato firmato da 147 illustri scienziati e naturalisti a dimostrazione del valore e dell’importanza di questa legge e che ora richiede anche la firma dei cittadini per non poter passare inosservato.

Ognuno può aderire all’appello firmando QUI>>

Le richieste del WWF

Il WWF chiede al Governo di manifestare, attraverso un voto favorevole in sede di Consiglio dell’Unione Europea, la convinta adesione dell’Italia a questa fondamentale legge per tutelare la biodiversità dell’Europa e dell’intero Pianeta.

Serve un “sì” che consenta di stabilire obiettivi chiari e azioni concrete a tutela della natura e dei cittadini europei. La Nature Restoration Law si propone di ripristinare ecosistemi e habitat, prevedendo di riportare alla naturalità almeno il 20% delle terre e delle acque dell’Unione Europea e di liberare dalle infrastrutture almeno 25.000 km di fiumi europei entro il 2030, con l’obiettivo finale al 2050 di ripristinare tutti gli ecosistemi degradati.

Un “sì” che riconosca la piena validità dell’approccio “One Health”, tenendo conto delle inscindibili connessioni tra la salute degli esseri umani e quella delle altre specie animali e vegetali e dell’ambiente in cui viviamo. Non può esserci uomo senza natura.

Un “sì” che permetta alla natura di difenderci con efficacia dalle emergenze climatiche e da quelle pandemiche in un contesto in cui la comunità internazionale è chiamata ad affrontare crisi sempre più gravi e urgenti.

Un “sì” a favore di un coraggioso progetto per il ripristino della natura europea, largamente condiviso dalla società civile, al fine di confermare quel percorso di speranza tracciato dall’adozione del Green Deal europeo e dalla grande mobilitazione intergenerazionale che negli ultimi anni ha chiesto nelle piazze di tutto il Pianeta una transizione ecologica capace di farci vivere meglio e in armonia con la Natura, senza lasciare indietro nessuno.