Nuovo studio: “I fondali oceanici sono tra più grandi serbatoi di inquinamento da plastica”

Secondo il nuovo studio pubblicato su Deep Sea Research Part I: Oceanographics Research Papers: "Sul fondo dell'oceano si trovano fino a 11 milioni di tonnellate di inquinamento di plastica in quanto serbatoio per eccellenza dei rifiuti". Il nome dello studio è "Plastics in the deep sea - A global estimate of the ocean floor reservoir" e, tra le altre cose: "Prevede che circa la metà di questa plastica diventi rifiuto perché sfugge ai sistemi di gestione, entrando nell’ambiente. Milioni di tonnellate di inquinamento da plastica, stimato in 4-23 MMT all’anno entrano nell’oceano come parte del ciclo globale della plastica"

Credit immagine: Science Direct

Secondo il nuovo studio “Plastics in the deep sea – A global estimate of the ocean floor reservoir” che è stato pubblicato su Deep Sea Research Part I: Oceanographics Research Papers: “Sul fondo dell’oceano si trovano fino a 11 milioni di tonnellate di inquinamento di plastica”. Lo studio è firmato da Xia Zhu e Chelsea Rochman dell’Università di Toronto, da Britta Denise Hardesty del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) e da Chris Wilcox dell’Università della Tasmania e, partendo dall’aumento esponenziale della produzione di plastica ma anche dal sistema di gestione dei rifiuti, ha previsto come il fondo degli oceani sia: “Un luogo di riposo o serbatoio per la maggior parte dell’inquinamento di plastica”.

“Utilizzando i dati estratti – si legge sullo studio – abbiamo costruito modelli additivi predittivi per stimare la quantità e la distribuzione della plastica sul fondo dell’oceano. Abbiamo costruito due modelli: uno utilizzando i dati provenienti dai veicoli telecomandati (ROV) e un altro utilizzando i dati delle reti a strascico. Utilizzando il modello costruito con i dati ROV, che era meglio vincolato, stimiamo che da 3 a 11 milioni di tonnellate (MMT) di inquinamento da plastica risiedono sul fondo dell’oceano a partire dal 2020. Questo è di entità simile agli input annuali provenienti dalla terra e da un a due ordini di grandezza maggiore di quello che si prevede galleggi sulla superficie dell’oceano”.

“La produzione di plastica è aumentata esponenzialmente nel tempo, tanto che si prevede che entro il 2050 avremo generato un totale di 26.000 milioni di tonnellate (MMT) di resina vergine. Si prevede che circa la metà di questa plastica diventi rifiuto. I rifiuti di plastica che sfuggono ai sistemi di gestione e entrano nell’ambiente. Milioni di tonnellate di inquinamento da plastica, stimato in 4-23 MMT all’anno entrano nell’oceano come parte del ciclo globale della plastica. Vento, correnti, il movimento della vita marina e l’incorporazione di plastica in particelle organiche trasportano l’inquinamento da plastica in tutto l’oceano. Si prevede che il fondale oceanico sia tra i più grandi serbatoi di inquinamento da plastica. L’oceano profondo è costituito da due principali serbatoi di inquinamento da plastica: il fondale oceanico, che consiste di grandi oggetti di plastica posti sul fondo, e sedimenti oceanici sfusi, che consiste in particelle di plastica più piccole mescolate nel sedimento”, spiega lo studio.