Pichetto Fratin snobba la Nature Restoration Law: “Serve un disegno che funzioni, non una bandiera”

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Assemblea nazionale di Confagricoltura ha detto: "Siamo convinti che per ripristinare serva avere un disegno che funzioni, non una bandiera. Se devo rimettere le piante autoctone di tre secoli fa, vuol dire che forse questo è un ripristino molto ideologico che non ha più senso. L’adattamento è trovare un punto di equilibrio tra convivenza civile e natura”

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Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo Economico, durante il convegno organizzato da Confindustria Professioni dal titolo ‘’La ripartenza tra opportunità e criticità’’, Roma 3 novembre 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

Sulla legge di ripristino della Natura, votata dal Parlamento europeo, “negli ultimi mesi c’è stata una trattativa molto serrata, nella quale non mi sono mai alzato dal tavolo: siamo convinti che per ripristinare serva avere un disegno che funzioni, non una bandiera. Se devo rimettere le piante autoctone di tre secoli fa, vuol dire che forse questo è un ripristino molto ideologico che non ha più senso. L’adattamento è trovare un punto di equilibrio tra convivenza civile e natura”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo all’Assemblea nazionale di Confagricoltura.

Il Ministro, inoltre, ha risposto ad una domanda dell’Huffinghton Post che gli chiedeva cosa significa da un punto di vista politico questa “sconfitta” del Partito popolare europeo (di cui fa parte Forza Italia, partito di Pichetto Fratin) insieme alle destre dei Conservatori e riformisti (di cui fa parte Fratelli d’Italia) e di Identità e Democrazia (di cui fa parte la Lega): “Manca ancora un anno alle elezioni europee – ha detto Pichetto – e non bisogna ragionare sul quadro politico di oggi. Poi è chiaro che si tratta di un voto molto politico. La valutazione è che su questi temi esiste una grande spaccatura, ma non va a precludere assolutamente valutazioni sulle maggioranze del futuro e su nuove coalizioni, che dovranno avere posizioni di mediazione tra vari partiti. A mio modo di vedere sui grandi orientamenti Popolari e Conservatori possono trovare una convergenza”.