Rifiuti, la Rete Tutela Roma Sud invia 3 petizioni al Parlamento contro il sistema di incenerimento

Rete Tutela Roma Sud - che da anni si batte per bloccare il progetto dell'inceneritore di Roma - ha presentato tre petizioni al Parlamento per contrastare il sistema d’incenerimento dei rifiuti. Le associazioni della Rete temono che l'Italia si avvii verso un monopolio "inceneritorista" di 35 anni e chiedono l'applicazione di principi di concorrenza e neutralità tecnologica nella gestione dei rifiuti. Tra le richieste: anticipare le norme per includere gli inceneritori nel sistema europeo di scambio di emissioni, evitare l'uso esclusivo degli inceneritori e potenziare il recupero dei materiali riciclabili

Inceneritore Roma, solo 20 giorni in pieno agosto per esaminare documenti Via–Paur

In una nota, Rete Tutela Roma Sud ha fatto sapere di aver presentato 3 petizioni al Parlamento affinché intervenga contro il sistema di incenerimento dei rifiuti. Le associazioni che fanno capo alla Rete, infatti, stanno continuando a battersi in varie sedi per scongiurare la realizzazione dell’inceneritore che la giunta capitolina ha in progetto nell’area di Santa Palomba a sud di Roma.

Come spiega la Rete: “Va evitato il rischio di consegnare l’Italia al monopolio inceneritorista per i prossimi 35 anni“. Con le petizioni presentate è stato chiesto al Parlamento di:

“Prendere iniziative affinché il principio della neutralità tecnologica sia concretamente rispettato nel Diritto della concorrenza, nella Gerarchia europea dei rifiuti e nel Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, ad esempio rendendo nulle le clausole di esclusiva per il conferimento dei rifiuti agli inceneritori con o senza recupero di energia, che costituiscono un ostacolo alla concorrenza, oltre che per il miglioramento delle pratiche di riduzione, riuso e riciclo (petizione 1060);

Anticipare l’applicazione del Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (European Union Emissions Trading System – EU ETS) anche agli inceneritori con recupero di energia, in quanto rappresenta una forma di aiuto che mina la concorrenza leale e distorce il mercato, mantenendo in vita impianti obsoleti, che potrebbero essere sostituiti da moderni impianti di recupero materia dalle miniere urbane (petizione 1061);

Anticipare l’entrata in vigore del divieto di disperdere materiali riciclabili nelle discariche o negli inceneritori esistenti, rafforzando l’obbligo che i materiali conferiti siano sottoposti a un moderno processo selettivo preventivo, massimizzando gli obiettivi di recupero di materia (petizione 1062)“.

Credit immagine: Rete Tutela Roma Sud
Articolo precedenteGreen Deal, 180 ONG e 60 imprese alla Commissione europea: “Non si facciano passi indietro”
Articolo successivoMetro Roma, lavori serali sulla linea A: bus sostitutivi dalle 21 attivi fino al 5 dicembre