“Roma gioca sostenibile”, come raggiungere lo Stadio Olimpico in maniera sostenibile per il torneo 6 Nazioni

Per le partite casalinghe del Torneo internazionale di rugby che si svolgeranno allo stadio Olimpico, Roma Servizi per la Mobilità, con il patrocinio di F.I.R., Sport e Salute e Roma Capitale, mette a disposizione dei tifosi tutte le informazioni necessarie per raggiungere lo stadio in modo sostenibile, incoraggiando l'uso del trasporto pubblico, della bicicletta o il percorso a piedi

Roma gioca sostenibile
credit foto: romamobilita.it

Per VI Nazioni 2023, il Torneo internazionale di rugby a 15 che si tiene ogni anno tra le squadre nazionali maschili di Italia, Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia, per le patite che si giocano in casa presso lo Stadio Olimpico, Roma Servizi per la Mobilità, con il patrocinio di F.I.R., Sport e Salute e Roma Capitale fornisce tutte le informazioni sul sito romamobilita.it ai tifosi per raggiungere lo stadio in maniera sostenibile, utilizzando il trasporto pubblico, a piedi o in bicicletta.

“Durante il Sei Nazioni l’unica macchina utile è quella della mischia, raggiungiamo lo stadio a piedi in bici o con i mezzi pubblici. La mobilità attiva è il vaccino per la nostra città”, recita lo spot con il capitano della nazionale italiana di Rugby Michele Lamaro.

Roma, infatti, rientra nel nuovo progetto europeo Upper, e l’obiettivo è quello di raggiungere la mission 100 città “Climate Neutral e Smart Cities by 2030” e ad affiancarla sono partner come FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), Healty Stadia e Osservatorio Bikeconomy.

In più, il Torneo Sei Nazioni è un evento sostenibile – ISO 20121 e, cioè, viene organizzato seguendo principi di sostenibilità standard a livello internazionale.

Il progetto UPPER firmato Eurocities a cui partecipa Roma

Rientrando nel progetto UPPER, Roma, per l’edizione 2023 del Sei Nazioni ha il sostegno del network europeo Eurocities che include 200 città in 38 Paesi diversi, rappresentando 130 milioni di persone nell’obiettivo comune di far diventare le città sempre più sostenibili attraverso l’incremento della mobilità attiva.

Il progetto UPPER, nello specifico, ha l’obiettivo di rafforzare il ruolo del trasporto pubblico per promuovere una mobilità sempre più sostenibile e innovativa. Per questo motivo le città europee che rientrano nel progetto sono chiamate a mettere in atto una serie di misure che spingano le persone ad utilizzare principalmente il trasporto pubblico anziché le loro auto private.

Al momento rientrano in UPPER 10 città e regioni: Roma, Valencia, Oslo, Lisbona, Leuven, Budapest, Salonicco, Île-de-France e la regione di Hannover. L’obiettivo è quello di aumentare la diffusione del trasporto pubblico di oltre il 30%, ma anche una soddisfazione di oltre il 25% degli utenti.

Come spiega Eurocities, a livello operativo UPPER: “implementerà 84 misure e agirà su cinque modelli di innovazione per influenzare positivamente le scelte degli utenti quali mentalità e cultura, pianificazione della mobilità urbana, ecosistema dei servizi di mobilità, gestione della rete stradale e governance democratica”.

Di fatto, il progetto cercherà di rendere più semplice la cooperazione tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori del settore, offrendo un ambiente sia fisico che digitale adatto per sperimentare le misure. In tal senso, sempre Eurocities spiega come per raggiungere l’obiettivo sia importante: “aggiornare i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUM) esistenti, ma anche ottimizzare l’offerta del trasporto pubblico, in linea con le esigenze e i modelli degli utenti, cercando il coinvolgimento degli utenti nella catena decisionale complessiva della mobilità per incoraggiare il cambiamento comportamentale e realizzare un sistema di trasporti più attraente, inclusivo, sicuro e affidabile proprio come delineato nel concetto Mobility as a Right (MaaR)”.

Cosa significa evento sostenibile – ISO 20121

Oltre alla città di Roma che rientra nel progetto UPPER, anche il Sei Nazioni ha attuato delle misure specifiche che lo certificano come un evento sostenibile – ISO 20121.

Si tratta di una norma internazionale, la UNI EN ISO 20121:2012, che definisce quali debbano essere i requisiti ai quali deve rispondere l’organizzazione di un evento per poterlo considerare sostenibile. La prima applicazione di tale norma è avvenuta con le Olimpiadi di Londra 2012, mentre in Italia il primo evento sostenibile – ISO 20121 è stato l’Expo di Milano 2016.

Secondo l’United Nations Environment Programme – UNEP 2009, un evento è sostenibile quando è: “ideato, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e da lasciare un’eredità positiva alla comunità che lo ospita”.

Si tratta di una vera e propria certificazione che indica se ad essere sostenibile sia un singolo evento, una gamma di eventi della stessa tipologia o tutti gli eventi di un’organizzazione. In più, è fondamentale che la sostenibilità dell’evento venga applicata in ogni sua fase: preparazione, allestimento, organizzazione, erogazione, chiusura dell’evento e operazioni di smontaggio.