Roma, Gualtieri sull’inceneritore in Commissione Ecomafie: recupereremo oro. Le associazioni: si può fare anche senza bruciare i rifiuti

Durante la Commissione parlamentare Ecomafie tenutasi il 19 gennaio per dibattere sull'incendio che lo scorso 24 dicembre è divampato presso il Tmb di Malagrotta, il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri è tornano a parlare dell'inceneritore che verrà realizzato a sud della città. Secondo il sindaco della Capitale, l'impianto servirà anche: "A recuperare tra i 60 e gli 80 chili d'oro, 10mila tonnellate di acciaio, 2000 di alluminio e 1.600 tonnellate di rame". Per Rete Tutela Roma Sud: "L'estrazione dei metalli avveniva anche nei TMB senza le emissioni dannose per l'ambiente e le persone derivate dalla combustione"

Credit foto: Camera dei Deputati

Nella mattinata del 19 gennaio si è riunita la Commissione parlamentare d’inchiesta Ecomafie in merito all’ulteriore incendio che lo scorso 24 dicembre è divampato nel Tmb di Malagrotta a Roma. Presente all’audizione il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, che ha dichiarato come la commissione sia “un forte segnale del Parlamento rispetto alle vicende che hanno colpito la Capitale in modo pesante e sulle quali si auspica venga fatta luce al più presto”.

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Dopo aver dichiarato che “le indagini ci diranno se siamo di fronte a un episodio casuale o se dietro all’incendio c’è una mano che ha appiccato il fuoco perseguendo un disegno criminale allo scopo di mettere in ginocchio la città”, Gualtieri è tornato a parlare della realizzazione dell’inceneritore di Santa Palomba a sud della città, che avrà una portata di 600.000 tonnellate di rifiuti l’anno da incenerire e che secondo l’amministrazione capitolina “sarà la reale strada di uscita dall’emergenza rifiuti”.

Gualtieri ha inoltre aggiunto che il futuro impianto “non farà solo recupero energetico ma anche di altri materiali. Ogni anno il tmv recupererà tra i 60 e gli 80 chili d’oro, sufficienti a realizzare 4.000 fedi nunziali l’anno, 10mila tonnellate di acciaio, come cento locomotive, 2.000 di alluminio, pari a 10 Airbus e 1.600 tonnellate di rame pari a 130 km di installazioni aeree per treni e tram”.

Le considerazioni di Rete Tutela Roma Sud

Rintracciato da Eco dalle Città, il referente di Rete Tutela Roma Sud Marco Altieri ha ridimensionato le dichiarazioni di Gualtieri ricordando che: “Le fabbriche dei materiali servono proprio a recuperare materie prime dalle miniere urbane, non solo i metalli, ma anche carta e plastica che, invece, gli inceneritori bruciano. L’estrazione dei metalli avveniva anche nei TMB senza le emissioni dannose per l’ambiente e le persone derivate dalla combustione”.

“Anche il costo per i romani è enorme – ha concluso Marco Altieri -. Perché per bruciare 600.000 tonnellate di rifiuti l’anno per oltre 30 anni dovranno pagare circa 3,5 mld di euro ai quali si aggiungerà l’imposta per le emissioni di CO2”.