La Spagna si conferma tra i Paesi europei con i prezzi all’ingrosso dell’elettricità più bassi, un risultato reso possibile dalla rapida espansione di solare ed eolico, che negli ultimi anni hanno ridotto drasticamente il peso delle centrali a gas e carbone sul mercato elettrico. Tuttavia, il blackout del 28 aprile 2025 ha evidenziato criticità strutturali nella rete e un’eccessiva dipendenza dal gas per i servizi di stabilizzazione.
Secondo un’analisi di Ember, il legame tra prezzo dell’elettricità e combustibili fossili in Spagna si è allentato più velocemente che in altri Paesi con un forte parco di centrali a gas, come Italia e Germania. Nella prima metà del 2025, i prezzi all’ingrosso spagnoli sono stati inferiori del 32% rispetto alla media UE.
La forza delle rinnovabili: meno gas e prezzi più bassi
Tra il 2019 e il 2025 la Spagna ha raddoppiato la capacità eolica e solare aggiungendo oltre 40 GW. Nella prima metà del 2025 queste due fonti hanno coperto il 46% della domanda elettrica nazionale, contro il 27% del 2019. Questo ha fatto crollare la quota di ore in cui il prezzo dell’elettricità era determinato dal gas: si è passati dal 75% nel 2019 al 19% nel 2025.
Grazie a questo cambiamento la Spagna è oggi meno esposta alla volatilità del gas. La banca centrale spagnola ha calcolato che nel 2024 i prezzi all’ingrosso sarebbero stati il 40% più alti se la produzione rinnovabile fosse rimasta ai livelli del 2019. Agosto 2025 ha inoltre segnato un momento storico: per la prima volta non è stata registrata alcuna produzione da carbone.
Il blackout del 2025 e il ritorno (parziale) del gas
Nonostante i progressi, il blackout del 28 aprile ha spinto il gestore di rete a operare in “modalità rinforzata”, aumentando l’impiego delle centrali a gas per i servizi di stabilizzazione. L’uso del gas nei mercati delle restrizioni tecniche è raddoppiato a maggio 2025 rispetto all’anno precedente, facendo salire i costi dei servizi di rete dal 14% al 57% del prezzo finale dell’elettricità.
L’aumento del ricorso al gas per motivi di stabilità ha comportato un effetto collaterale rilevante: la riduzione forzata della produzione rinnovabile, il cosiddetto curtailment, è triplicata raggiungendo il 7,2% fra maggio e luglio 2025.
Ritardi negli investimenti in rete e accumulo
La crescita delle rinnovabili non è stata accompagnata da uno sviluppo equivalente delle infrastrutture elettriche. Tra il 2019 e il 2024 la Spagna ha investito nella rete solo 30 centesimi per ogni euro investito in rinnovabili, contro i 70 centesimi della media europea. Parallelamente, il Paese dispone di una delle flotte di accumulo a batterie più piccole d’Europa: 120 MW installati, un dato sorprendente per la quarta economia elettrica dell’UE. Anche tecnologie come i compensatori sincroni o i sistemi di monitoraggio dinamico delle linee restano poco sviluppate.
Riforme e nuovi progetti: la risposta di Madrid
In seguito al blackout il governo ha presentato un pacchetto di riforme per rafforzare il ruolo delle rinnovabili e delle soluzioni di flessibilità pulita. Alcune misure sono già operative. Tra queste, nuove regole che permettono agli impianti rinnovabili di contribuire al controllo della tensione. Madrid ha inoltre aggiornato il piano di sviluppo della rete per includere otto compensatori sincroni, ritenuti particolarmente efficaci in rapporto ai costi. La pipeline di accumulo a batterie sta crescendo rapidamente, con 2600 MW annunciati e 340 MW già autorizzati. Anche le interconnessioni progrediscono: il progetto nel Golfo di Biscaglia ha ricevuto il sostegno della Banca Europea per gli Investimenti dopo un’intensa attività diplomatica da parte di Spagna e Portogallo.
Lezioni per l’Europa
L’esperienza spagnola dimostra che la rapida espansione di eolico e solare può ridurre sensibilmente l’influenza del gas sui prezzi dell’elettricità. Evidenzia però anche la necessità che lo sviluppo della rete e delle soluzioni di flessibilità tenga il passo con la crescita delle rinnovabili. In caso contrario, i costi di rete rischiano di aumentare e la dipendenza dal gas può riaffacciarsi nei momenti critici. Mentre alcuni Paesi europei stanno valutando l’espansione delle centrali a gas, la Spagna sta orientando i nuovi meccanismi di capacità verso tecnologie pulite, segnando una direzione diversa e più compatibile con la transizione energetica.











