Spreco di cibo, entra in vigore il “Codice di condotta UE per l’impresa alimentare responsabile e pratiche di marketing”

Il Codice di condotta dell'UE è uno dei primi risultati concreti della strategia Farm to Fork, sviluppato dall'industria alimentare dell'UE (associazioni e imprese) con il coinvolgimento attivo e il contributo di altri soggetti interessati, tra cui organizzazioni internazionali, ONG, sindacati e associazioni di categoria, e in concertazione con i servizi della Commissione europea

spreco alimentare

Il testo finale del Codice di condotta dell’UE per l’impresa alimentare responsabile e pratiche di marketing è un risultato chiave della strategia Farm to Fork Strategy, ed è entrato in vigore il 5 luglio (disponibile alla pagina web dedicata Code of Conduct for Responsible Food Business and Marketing Practices).

Sviluppato dall’industria alimentare dell’UE (associazioni e imprese) con il coinvolgimento attivo e il contributo di altri soggetti interessati, tra cui organizzazioni internazionali, ONG, sindacati e associazioni di categoria, e in concertazione con i servizi della Commissione europea, mira a migliorare la performance di sostenibilità degli operatori del settore ‘al centro’ della catena alimentare (produttori alimentari, operatori della ristorazione e dettaglianti). Il Codice include impegni riguardanti la prevenzione e la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari.

Il 5 luglio 2021, il Codice è entrato in vigore ed è stato celebrato alla presenza del Commissario Stella Kyriakides, nonché con videomessaggi del Vicepresidente esecutivo Frans Timmermans e del Commissario Thierry Breton. Diversi relatori hanno condiviso le loro opinioni su come il Codice possa essere un punto di svolta nell’accelerazione verso sistemi alimentari sostenibili (M. Schneider – CEO Nestlé, M. Muller – CEO Ahold Delhaize, M. Machuel – CEO Sodexo, Ms. Sokolovic di l’Alleanza Europea per la Salute Pubblica in rappresentanza delle ONG e M. Pesonen – Segretario Generale del COPA-COGECA). All’evento sono state ufficializzate anche le firme degli oltre 60 firmatari. Le realtà italiane che ad oggi hanno firmato il Codice sono solo Coop Italia, Ferrero e Barilla. A questo link è possibile trovare gli impegni assunti da ogni firmatario.

Spreco alimentare

Gli obiettivi del Codice sul fronte dello spreco alimentare sono ispirati direttamente e indirettamente agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (ONU). A tal fine sono state individuate le seguenti azioni:
a) Sostenere una migliore gestione del cibo a livello familiare:
– Intraprendere azioni per consentire ai consumatori di ridurre/prevenire gli sprechi alimentari, come:
– promuovere acquisti più consapevoli;
– fornire una gamma di porzioni, porzioni e confezioni per soddisfare i diversi stili di vita e bisogni domestici:
– Sostenere, promuovere o intraprendere iniziative per informare o sensibilizzare i consumatori
per aiutarli a prevenire e ridurre lo spreco alimentare (ad es. istruzioni per la conservazione, pasti
pianificazione, segnatura della data, ricette per gli avanzi)
– Ottimizzare e sviluppare soluzioni innovative (ad es. in relazione al confezionamento, agli ingredienti) per prevenire lo spreco alimentare durante il trasporto, la distribuzione, lo stoccaggio e l’uso domestico;
– Sviluppare e/o implementare soluzioni digitali e (altri) mezzi di comunicazione innovativi
migliorare l’informazione dei consumatori sugli sprechi alimentari.

b) Minimizzare gli sprechi e ridurre le perdite nelle operazioni e lungo le catene del valore:
– Identificare e attuare misure per migliorare l’efficienza materiale dei processi, ad es. esplorare le cause e il potenziale per prevenire e ridurre gli sprechi e le perdite (alimentari);
– Implementare linee guida sulla prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari (incl. misurazione), ad es. raccomandazioni della Piattaforma dell’UE sulle perdite e gli sprechi alimentari:
– Dare priorità alla ridistribuzione delle eccedenze alimentari alle persone bisognose;
– Ottimizzare l’uso delle materie prime attraverso la valorizzazione;
– Evitare o ridurre la produzione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, sostituendo o riducendo l’uso di sostanze tossiche e garantire un uso produttivo e uno smaltimento sicuro dei rifiuti;
– Sensibilizzare e mobilitare risorse, anche in materia di economia circolare e bioeconomia, e investire in competenze e formazione del personale:
– Migliorare la collaborazione lungo la filiera alimentare per ridurre al minimo le perdite e gli sprechi alimentari rafforzando la capacità di innovazione, ad es. sviluppo di nuovi prodotti da co-prodotti o prodotti di scartato.