Tessile: i maggiori Consorzi per l’EPR sono pronti a partire ma chiedono confronto urgente col Ministero

Si sono riuniti il 9 ottobre ad Ecomondo tutti i Consorzi italiani EPR per il tessile, per ricordare che i sistemi sono pronti a partire ma serve accelerare le operazioni di confronto con il Ministero, affinché si definiscano in tempi brevi le regole in ottica di Responsabilità Estesa del Produttore per il settore. Il Decreto italiano, che tarda ad arrivare, alla luce di una proposta di aggiornamento della direttiva UE sui rifiuti, è d’importanza strategica ed operativa per il comparto

Cobat Tessile, Ecotessili, Erion Textiles, Re-Crea e Retex.Green, ovvero i maggiori sistemi EPR per il tessile in Italia, sono concordi: “Affinché uno dei settori industriali nazionali più importanti resti competitivo sotto il profilo dello sviluppo sostenibile, è necessario velocizzare i lavori sui requisiti normativi”.

Ad Ecomondo 2023, la manifestazione di riferimento in Europa per la green economy, che quest’anno ha rinnovato l’attenzione nei confronti del comparto del tessile, i rappresentanti dei Consorzi si sono per la prima volta seduti tutti intorno ad un tavolo per ribadire l’importanza strategica e operativa del Decreto che tarda ad arrivare. “In Italia si produce un terzo della produzione tessile/abbigliamento europea; per le scarpe e la pelletteria il nostro contributo è ancora più importante – dichiara Mauro Chezzi, Retex. Green – Siamo il primo player del continente, non possiamo permetterci di perdere la leadership sul fronte EPR, perché sarebbe un enorme danno sia sul profilo ambientale che a livello industriale. Contro l’incertezza temporale di questo decreto, chiediamo una risposta pronta, come sono pronti i sistemi consortili fatti dalle aziende”

I confronti tra Istituzioni e Sistemi, partiti a Febbraio 2023, attualmente non hanno generato una data certa sull’entrata in vigore del Decreto per l’istituzione del regime di responsabilità estesa del produttore. Inoltre, sottolineano i consorzi, la proposta di aggiornamento della Direttiva Rifiuti rischia di rallentare ulteriormente l’iter: “Stiamo perdendo un treno e questo convegno lo dimostra – queste le parole di Michele Zilla, Cobat Tessile – Pur con le nostre differenze, le realtà consortili dimostrano di essere già pronte a fare sistema, in qualità di portavoce di aziende e associazioni che chiedono risposte e che hanno la necessità di organizzare la propria vita produttiva intorno alla nuova normativa”.

“Le imprese del settore, tramite i propri Consorzi, sono pronte a partire. Gli imprenditori ritengono strategico rendere operativi, in tempi brevissimi, progetti che consentano il raggiungimento di obiettivi di economia circolare dettati dalle proposte di aggiornamento della direttiva UE” – aggiunge Roberto Tognoli, Re-Crea. Gli risponde Giancarlo Dezio, Ecotessili: “I nostri consorziati ci chiedono di avviare il sistema il prima possibile. Non solo i produttori, ma anche tutta la grande distribuzione, è pronta a fare la sua parte. Riteniamo non si possa più attendere l’avvio della fase operativa necessaria per una gestione sostenibile dei prodotti tessili e per dare seguito ai diversi progetti aziendali”.

“Il sistema dell’EPR italiano sta dimostrando innegabilmente esperienza e capacità di leadership – conclude Luca Campadello, Erion Textiles – Crediamo che la definizione dei tempi e delle modalità di applicazione della normativa spettino ai Produttori insieme ai Comuni e ai Ministeri. Sarà importante puntare a requisiti omogenei tra i diversi Paesi europei per non creare problematiche per le aziende presenti su più mercati.”