Torino, smog: i dati di “Che aria tira? 2021” mostrano un miglioramento, ma ‘grazie’ al Covid e alla riduzione della mobilità

I risultati mostrano una situazione decisamente migliore rispetto al 2020 e soprattutto al 2019. Ma questo non deve essere considerato un dato positivo in senso assoluto, visto l’impatto delle misure di contenimento della pandemia sulla mobilità delle persone, tra smart working e scuole chiuse

Per il terzo anno consecutivo il Comitato Torino Respira ha organizzato tra i mesi di febbraio e marzo 2021 la campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria “Che aria tira?”. Quest’anno, viste le misure di contenimento della pandemia di Covid19, l’installazione dei campionatori passivi di NO2 è stata condotta in gran parte dai volontari del Comitato. Un forte sostegno è arrivato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Torino che ha messo a disposizione dei propri iscritti 75 campionatori che sono stati installati in Torino e dintorni. La campagna ha visto anche la partecipazione dei Circoli di Legambiente di Cuneo e Carmagnola e dei Comuni di Bussoleno e Pianezza.  

Complessivamente sono stati installati 450 campionatori, dei quali 268 a Torino e i restanti in 26 comuni dell’area metropolitana e alcuni della provincia di Cuneo.

Presentazione dei dati 2021

Anche quest’anno, grazie anche al supporto finanziario della Compagnia di San Paolo, l’attenzione a Torino è stata data soprattutto alle scuole, dove sono stati installati 150 campionatori, dei quali 90 nelle scuole dell’infanzia e primarie e 60 presso le scuole medie e superiori, di questi circa 50 sono stati installati nei comuni di Chieri, Collegno, Nichelino e Settimo Torinese, all’interno del progetto “La città va a scuola- Progetto di rete sugli spazi urbani adiacenti alle scuole torinesi” coordinato dall’associazione LaQuP e che vede, all’interno di un ampio partenariato, la partecipazione dei politecnici di Torino e Milano. 

Come negli anni precedenti tutte le attività sono state svolte seguendo le norme tecniche europee sull’uso dei campionatori passivi per il rilevamento della qualità dell’aria.

I risultati mostrano una situazione decisamente migliore rispetto al 2020 e soprattutto al 2019. Ma questo non deve essere considerato un dato positivo in senso assoluto, visto l’impatto delle misure di contenimento della pandemia sulla mobilità delle persone, tra smart working e scuole chiuse.

La campagna di rilevamento del 2020 era già stata impattata per 10 giorni su 30 di rilevamento dalle misure di contenimento della pandemia, mentre “Che aria tira? 2021” è stata impattata per tutta la sua durata. In conseguenza di questo, mentre nel 2019 l’84% dei siti campionati in città superava il limite di legge su base annua, nel 2020 questi erano scesi al 39% e sono stati l’11% nel 2021. Un’ulteriore dimostrazione che la riduzione del traffico ha un effetto immediato sulla qualità dell’aria.

Questi dati sono coerenti con quelli raccolti dall’ARPA, che mostrano come la media delle concentrazioni di NO2 nel periodo di campionamento sia passata da 63,3 microgrammi al metro cubo nel 2019 a 53,1 nel 2020 e 51,1 nel 2021. Tuttavia la percentuale di siti campionati che supera i valori raccomandati dall’OMS rimane molto alta; era del 99% nel 2019 e 2020 ed è scesa solo al 93,4% nel 2021.

Per quanto riguarda le scuole la situazione riflette quella più generale della città anche se con valori leggermente peggiori, il che vuol dire che le scuole anziché essere dei luoghi maggiormente protetti dall’inquinamento, lo sono meno. Infatti il 99,3% delle scuole si trova in aree con una concentrazione di NO2 più alta di quella raccomandata dall’OMS. Le scuole primarie con i valori di qualità dell’aria peggiori quest’anno sono state la Scuola Danilo Dolci in Via Reiss Romoli, la Scuola De Panis in Via Ala di Stura e la Scuola Battisti in Via Luserna di Rorà, mentre le scuole superiori sono risultate il Liceo Vittorio Alfieri in Corso Dante, l’Istituto Carlo Grassi in Via Paolo Veronese e l’Istituto Plana di Piazza Robilant.

Per cambiare questa situazione i dati sono fondamentali, ma sono il primo passo, serve una presa di coscienza da parte di tutti, istituzioni e cittadini, a partire dai ragazzi e dalle ragazze che la scuola la frequentano. Per questo motivo Torino Respira continua il suo lavoro con le scuole e ha lanciato “I(n)spiriamo il futuro”, una campagna di crowdfunding con la quale ha vinto il bando Green Donors dalla Fondazione Compagnia di San Paolo,  per acquistare 10 campionatori mobili per il rilevamento della qualità dell’aria, in modo che gli studenti possano misurare direttamente il livello di inquinanti presenti dentro e fuori la scuola e possano diventare essi stessi “ambasciatori dell’aria” per sensibilizzare i propri coetanei e le loro famiglie su un problema che ci tocca tutti da vicino. L’obiettivo della raccolta fondi è stato quasi raggiunto ma Torino Respira fa appello a tutti i torinesi affinché l’obiettivo possa essere raggiunto e superato, in modo da garantire l’acquisto dei campionatori previsti e riuscire a comprarne anche di più per coinvolgere ancora più scuole. Si può donare su: https://www.ideaginger.it/progetti/i-n-spiriamo-il-futuro.html .

Il neo Presidente di Torino Respira Cesare De Bernardi, ingegnere ambientale, ha dichiarato: “La campagna “Che aria tira?” si è rivelata ancora una volta uno strumento utile per comprendere fino in fondo la realtà della qualità dell’aria che respirano i cittadini torinesi, soprattutto di quelli più deboli come i bambini. Speriamo che questi risultati facciano riflettere i futuri candidati sindaci sulla necessità di adottare misure drastiche per la riduzione dell’inquinamento”