Trasformatori europei di materie plastiche delusi dal Regolamento imballaggi

I trasformatori, rappresentati da EuPC, si dicono "delusi dalle misure mirate e infondate contro la plastica, che sembrano basarsi prevalentemente su motivazioni emotive", come ad esempio "gli obiettivi di riduzione speciali per alcuni imballaggi in plastica, le esenzioni per gli imballaggi compositi dalle quote di utilizzo del riciclo e i divieti sui film estensibili monouso e altro ancora"

Regolamento imballaggi
empty plastic containers, bags and bottles on a rustinc kitchen table

A distanza di qualche giorno dal voto, arriva anche il commento dei trasformatori europei di materie plastiche, rappresentati da EuPC, sulla posizione approvata il 22 novembre scorso dal Parlamento Ue in merito al Regolamento Imballaggi proposto u anno fa dalla Commissione Ue.

I trasformatori si dicono “delusi dalle misure mirate e infondate contro la plastica, che sembrano basarsi prevalentemente su motivazioni emotive”, come ad esempio “gli obiettivi di riduzione speciali per alcuni imballaggi in plastica, le esenzioni per gli imballaggi compositi dalle quote di utilizzo del riciclo e i divieti sui film estensibili monouso e altro ancora”.

“La mancanza di un sostegno razionale a un’industria di trasformazione e riciclaggio della plastica che ha lavorato per migliorare la sostenibilità, la riciclabilità, la circolarità, nonché per migliorare le prestazioni della propria offerta di imballaggi è un’occasione persa – prosegue EuPC – . Nella nostra prospettiva, avrebbero dovuto essere affrontati argomenti come l’ulteriore spreco alimentare come conseguenza diretta, mentre le quote di riutilizzo degli imballaggi in plastica e altri non sono stati valutati molto bene. A nostro avviso gli emendamenti votati non porteranno quindi agli obiettivi ambientali attesi dal Parlamento”.

Inoltre, “la mancanza di considerazione su come raggiungere gli ambiziosi obiettivi relativi al contenuto riciclato aggiunge perplessità alla loro fattibilità nei prossimi anni. Gli obiettivi proposti si basano sul presupposto di una disponibilità costante di materie prime riciclate di alta qualità, che già oggi si è rivelata carente. I sistemi lineari di gestione dei rifiuti in molti Stati membri con discariche ancora aperte e incenerimento sovvenzionato bloccano da anni gli investimenti aggiuntivi necessari in infrastrutture di alta qualità e sistemi ad alta tecnologia per la raccolta, lo smistamento e il riciclaggio”.

Ancora: “Soluzioni pratiche come sistemi basati su crediti ed esenzioni chiare devono essere incluse nella versione finale della PPWR per consentire all’industria della trasformazione e del riciclaggio della plastica, composta principalmente da PMI, e ai loro clienti, di conformarsi e sostenere efficacemente il mercato dei prodotti di alta qualità. materiali riciclati per crescere naturalmente”.

Ulteriori preoccupazioni per EuPC derivano “dal divieto di imballaggi che rientrano nel grado di riciclabilità D o inferiore, che potrebbe influire negativamente sull’innovazione futura e avrà impatti imprevedibili su molti formati di imballaggio ampiamente riciclati. La possibilità per gli Stati membri di adottare misure nazionali più stringenti in definitiva mina lo spirito di armonizzazione del regolamento e rischia di creare l’effetto patchwork a cui assistiamo oggi nell’arena della sostenibilità”.

Allo stesso tempo, tuttavia, EuPC accoglie con favore molti emendamenti ritenuti “positivi, in particolare l’esclusione delle merci pericolose dal campo di applicazione del regolamento, le varie esenzioni dagli obblighi di riutilizzo e la possibilità di dimostrare elevati tassi di riciclabilità per i formati di imballaggio di cui all’Allegato V. L’attenzione deve ora andare al Consiglio, dove molti aspetti pendenti verranno affrontati per lavorare insieme per realizzare una nuova era per l’imballaggio sostenibile e il suo futuro”.