Ucraina, a Brovary apre il “Peace Village”: spazio multifunzionale e rifugio con generatori solari

Progettato dall’architetto Mario Cuccinella, il centro è stato donato alla città dal Movimento europeo azione nonviolenta (Mean), insieme ad un gruppo di imprese italiane (ScaffSystem di Ostuni, Mannigroup di Verona e altre) e il sostegno di tanti cittadini. Era presente anche Eco dalle Città, che da tempo cerca di fornire supporto ad iniziative private che forniscono piccoli strumenti solari all’Ucraina sotto attacco

Lunedì 13 marzo a Brovary, in Ucraina, è stato inaugurato il “Peace Village”, uno spazio multinazionale e rifugio climatico a servizio della popolazione civile, progettato dall’architetto Mario Cuccinella e donato alla città dal Movimento europeo azione nonviolenta (Mean), insieme ad un gruppo di imprese italiane (ScaffSystem di Ostuni, Mannigroup di Verona e altre) e il sostegno di tanti cittadini. Era presente anche Eco dalle Città, che da tempo cerca di fornire supporto ad iniziative private che forniscono piccoli strumenti solari all’Ucraina sotto attacco.

Per l’Ucraina il progetto è stato curato dalla Fondazione “Free Spirit of Ukraine” e Kyiv Municipal Motor Car Club, con il sostegno dell’Amministrazione statale del distretto di Brovary, della regione di Kiev e del Consiglio comunale di Brovary.

Il complesso di edifici “Peace Village”, che si sviluppano su un’area di 300 mq, è stato disegnato ricalcando il simbolo circolare del segno della pace, come monumento vivo “alla speranza”. Nelle casette, calde e ben attrezzate, i bambini possono giocare e studiare, le persone possono incontrarsi, leggere, caricare le batterie di telefoni o tablet o semplicemente riscaldarsi o ricevere altro aiuto necessario. Questo piccolo “Villaggio della pace”, la cui costruzione è iniziata il 6 febbraio 2023, è dotato di due stufe, un generatore donato da Base Italia e 16 minigeneratori solari, per portare anche esempi chiari di transizione ecologica.


“È stato sorprendente vedere quanta passione gruppi numerosi di uomini ucraini, sia operai specializzati del comune sia tanti volontari, hanno messo nell’’issare’ in fretta il loro segno di pace rivolto al mondo intero: giovani e adulti impegnati attivamente nella resistenza sul fronte militare e nella ricostruzione del loro Paese. Qui in Ucraina abbiamo visto la determinazione degli ucraini e la loro determinazione a vincere. Resistono e restano sulle loro terre perché vogliono vivere e si identificano come persone pacifiche che vogliono la libertà per i loro figli, anche a costo delle loro vite”, hanno sottolineato in una dichiarazione i portavoce del Mean, Marianella Sclavi, Riccardo Bonacina, Marco Bentivogli e Angelo Moretti.

“Sono sinceramente grato ai nostri amici italiani per il loro aiuto all’Ucraina e la loro fiducia nella nostra Fondazione. Questa nostra lotta per la libertà ha unito tutte le persone preoccupate e coraggiose di tutto il mondo che credono nella libertà, nella democrazia e in un mondo libero. Sono sicuro che la cooperazione tra la nostra Fondazione e il Movimento Mean decollerà e insieme saremo in grado di portare molti benefici all’Ucraina”, ha aggiunto Serhii Malyk, presidente della Fondazione di beneficenza internazionale “Free Spirit of Ukraine” e del Kyiv Municipal Motor Car Club.