Ue, Timmermans a colloquio con Birol: ‘Dobbiamo dare ai nostri bambini un futuro decarbonizzato’

Lunedì 26 ottobre il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, e il direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia, Fatih Birol, hanno parlato di Green Deal e del futuro delle politiche energetiche comunitarie

Green Deal, neutralità climatica, nucleare. Sono solo alcuni degli argomenti discussi lunedì 26 ottobre in un dialogo in videoconferenza dal vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, e dal direttore dell’Agenzia internazionale per l’Energia, Fatih Birol

Molti i nodi affrontati dai due, a partire dal riscaldamento globale. “Già adesso, con un aumento della temperatura globale stimato a circa un grado, è quasi impossibile controllare tutte le conseguenze negative” su clima e ambiente – ha detto Timmermans – “ma se si andrà sopra 1,5 gradi la situazione sarà completamente fuori controllo. L’unico futuro che possiamo dare ai nostri bambini è un futuro decarbonizzato“. 

Il vicepresidente della Commissione Ue, nonché responsabile del Green Deal europeo, sottolinea: “Sebbene i costi della transizione energetica siano estremamente alti, le conseguenze di una sua mancata attuazione sarebbero di gran lunga peggiori. Se vogliamo uscire da questa pandemia più forti di prima e non sprecare miliardi in attività esaurite dobbiamo usare il Green Deal. E dobbiamo rafforzare le nostre ambizioni. Peraltro questa transizione o sarà giusta o non ci sarà proprio, se lasceremo indietro i più deboli”.

Nucleare
Altro nodo, l’energia nucleare. Ci sono alcuni paesi, come la Polonia e la Repubblica Ceca, che pensano di utilizzarla per raggiungere gli obiettivi climatici comunitari. A questo proposito Timmermans ha detto che la Commissione europea “non ostacolerà” i paesi che scelgono di costruire nuove centrali nucleari, mettendo sulla bilancia aspetti positivi e negativi della tecnologia: “L’enorme vantaggio del nucleare, ovviamente, è che è privo di emissioni. Gli svantaggi sono legati alle importazioni di uranio, al trattamento delle scorie e dai costi molto alti”, ma più di tutti il fatto che “se ci investi, sei bloccato per un periodo di tempo molto, molto lungo” visto il ciclo di vita dell’intero investimento, dalla costruzione degli impianti allo smaltimento rifiuti.  

Meglio puntare sulle rinnovabili
I costi delle energie rinnovabili di contro stanno invece calando sempre di più. Timmermans esorta quindi i paesi che stanno prendendo in considerazione il nucleare a decidere “in modo completamente razionale” prendendo in considerazione soprattutto solare e dall’eolico. 

“Sebbene l’energia eolica e solare stiano crescendo rapidamente, le energie rinnovabili oggi rappresentano solo il 15% della produzione totale di elettricità dell’Unione Euroepa”, ha osservato Birol ” mentre il nucleare attualmente rappresenta circa il 27% della generazione elettrica comunitaria”.