Verona, nasce il centro per la ricerca e l’innovazione sull’economia circolare

Il centro di ricerca per la ricerca e l'innovazione sull'economia circolare è stato presentato nella mattina del 21 settembre presso l'Università di Verona e, usufruendo di un fondo di 200.000 euro della Regione Veneto ha l'obiettivo di: "promuovere la ricerca scientifica, lo sviluppo di nuove linee di ricerca sperimentali e la sua divulgazione nelle aziende e negli enti territoriali contribuendo così all'incremento della competitività del sistema imprenditoriale veneto. Questo segna l'inizio di una collaborazione innovativa e promettente che contribuirà notevolmente allo sviluppo economico e alla sostenibilità della regione"

Verona economia circolare
credit immagine: Regione Veneto

Nasce a Verona il centro dipartimentale per la ricerca e l’innovazione sull’economia circolare che è stato presentato nella mattina del 21 settembre presso l’Università di Verona durante la sottoscrizione dell’accordo tra la Regione Veneto e il dipartimento di Management dell’Università di Verona.

“L’iniziativa presentata – ha fatto sapere una nota della Regione Veneto – oggi si colloca all’interno della strategia regionale di ricerca e innovazione della Regione Veneto che negli ultimi anni ha sviluppato strategie regionali di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente (RIS3) al fine di generare risorse e capacità uniche basate sulle strutture industriali e le conoscenze distintive della regione. Questo partenariato mira a potenziare la ricerca e l’innovazione attraverso la collaborazione tra imprese e istituzioni accademiche, con particolare attenzione alla transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio e nuove politiche digitali e green“.

“Verona e il suo territorio hanno una capacità attrattiva che viene perfettamente rispecchiata dal dinamismo della sua Università. Questo ateneo è una presenza strategica, capace di fare da ponte con il territorio e con le imprese in particolare nel campo della logistica e della distribuzione. Oggi più che mai è necessario studiare i processi e raccogliere i dati per trasformare le norme in opportunità per rendere ancora più attrattivo il territorio. Per tutte queste ragioni la Regione del Veneto ha scelto l’Università di Verona, investendo 200.000 euro per far sì che diventi un punto di riferimento per lo studio e di raccolta dati nel campo dell’economia circolare per far sì che il tema della sostenibilità sia declinato nel territorio. Questo nuovo centro si colloca in un ampio percorso avviato dalla Regione nel campo della formazione. Ricordo soltanto i numerosi percorsi ITS avviati in collaborazione anche con l’ateneo di Verona nel campo della logistica avanzata e della supply chain, il sistema della filiera dell’approvigionamento che vede Verona al centro di un triangolo industriale di valore nazionale ed europeo. Un’area assolutamente strategica sulla quale la Regione continuerà ad investire”. ha detto l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan intervenendo all’Università di Verona.

“Il progetto è stato illustrato dal Magnifico Rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini e il direttore del dipartimento di Management dell’ateneo Diego Begalli – ha continuato la nota della Regione Veneto -. Si tratta di dare vita un centro dipartimentale per la ricerca e l’innovazione sull’Economia circolare, finanziato con un contributo della Regione Veneto di 200 mila euro, che ha l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica, lo sviluppo di nuove linee di ricerca sperimentali e la sua divulgazione nelle aziende e negli enti territoriali contribuendo così all’incremento della competitività del sistema imprenditoriale veneto. Questo segna l’inizio di una collaborazione innovativa e promettente che contribuirà notevolmente allo sviluppo economico e alla sostenibilità della regione”.

“Il centro di ricerca e trasferimento della conoscenza sulla Circular Supply Chain, che prenderà vita all’interno del dipartimento di Management dell’università di Verona, sarà uno spazio dedicato all’aggiornamento delle competenze professionali, operative e manageriali, fondamentali per mantenere la competitività delle imprese venete nei nuovi paradigmi economici, migliorando l’attrattività e il benessere del territorio”, ha concluso la nota della Regione Veneto.