Inceneritore di Roma: associazioni segnalano al Mase gestione VIA e possibili conflitti di interesse

Rete Tutela Roma Sud ha inviato una denuncia al Ministero dell’Ambiente sulla gestione della Valutazione di impatto ambientale per l’inceneritore di Roma. Le associazioni segnalano possibili conflitti di interesse e violazioni della normativa nazionale ed europea. Chiedono il trasferimento della competenza alla Commissione nazionale VIA per garantire trasparenza e imparzialità

Inceneritore di Roma: associazioni segnalano al Mase gestione VIA e possibili conflitti di interesse

È stata inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica una denuncia da Rete Tutela Roma Sud, sottoscritta da venti associazioni del territorio, relativa alla gestione della Valutazione di impatto ambientale (VIA) per il progetto dell’inceneritore di Roma.

Secondo le associazioni, il Commissario straordinario per il Giubileo, che coincide con il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non garantirebbe la necessaria indipendenza nella conduzione della VIA, ricoprendo contemporaneamente il ruolo di autorità competente e quello di socio di maggioranza della società proponente, Acea, partecipata dal Comune di Roma.

La questione – secondo la Rete – trova ulteriore riscontro in una sentenza recente della Corte di Giustizia dell’Unione europea, che stabilisce chiaramente che non è compatibile la coincidenza tra autorità valutatrice e soggetto interessato alla realizzazione dell’opera, configurando un conflitto di interessi.

Criticità segnalate

Questi i punti critici del procedimento in corso secondo la missiva:

  • diniego immotivato dell’inchiesta pubblica richiesta dai consigli comunali di Albano, Ardea, Castel Gandolfo,Pomezia, rappresentativi di oltre 160.000 abitanti, ai sensi dell’art. 24-bis del Testo Unico Ambintale;
  • stipula di contratti di concessione e del diritto di superficie che consolidano rapporti giuridici di lungo periodo(diritto di superficie trentennale), rendendo impossibile una reale valutazione preliminare degli impattiambientali della localizzazione. Questo cristallizza una scelta irreversibile in violazione della direttiva VIA;
  • la trasmissione successiva agli enti riduce la partecipazione a mera informazione di impegni già presi, incontrasto con il d.lgs. 195/2005 e la Convenzione di Aarhus. L’informazione al pubblico e alle autorità deveintervenire prima delle decisioni irreversibili, non dopo;
  • la metà dei pareri e autorizzazioni che deve ricevere il progetto dovrebbero essere rilasciati da enti che fannoriferimento allo stesso soggetto, che contemporaneamente è Commissario Straordinario del Governo, SindacoMetropolitano e del Comune di Roma.

Quadro giuridico

La giurisprudenza nazionale ed europea – ricorda la Rete – sottolinea che la VIA non è un adempimento formale, ma una condizione di legittimità. Qualsiasi decisione vincolante prima della conclusione della procedura compromette la funzione preventiva della valutazione ambientale.

La richiesta al Ministero

Le associazioni firmatarie chiedono al Ministro Gilberto Pichetto Fratin di trasferire la competenza sulla VIA dalla struttura commissariale locale alla Commissione nazionale di valutazione di impatto ambientale, ritenuta più indipendente, al fine di garantire trasparenza, imparzialità e rispetto della normativa europea e nazionale.

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