Roma, Stati Generali del Verde: il piano per una città più sostenibile e connessa alla natura

Alla seconda edizione degli Stati Generali del Verde, istituzioni e università tracciano il piano per il futuro del verde urbano della Capitale, tra riforestazione, adattamento climatico e rigenerazione degli spazi pubblici. Villa Glori riapre come esempio di gestione sostenibile del patrimonio paesaggistico

Roma Stati Generali Verde

Durante la seconda edizione degli Stati Generali del Verde, istituzioni, esperti e amministratori hanno delineato la strategia per il futuro del verde urbano di Roma, inteso come infrastruttura ambientale e sociale capace di migliorare la qualità della vita e rispondere ai cambiamenti climatici. Un percorso che unisce ricerca, tutela e rigenerazione degli spazi pubblici, come dimostra la prossima riapertura di Villa Glori, prevista per il 30 ottobre, al termine della prima fase dei lavori di restauro.

Il futuro del verde urbano: dalla ricerca al piano d’azione

Nel corso dei lavori, la professoressa Lucina Caravaggi, titolare della cattedra di Architettura del Paesaggio alla Sapienza di Roma, ha presentato una ricostruzione storica del verde capitolino, mettendo in luce l’evoluzione del rapporto tra città e natura nell’arco di quasi un secolo.
Lo studio evidenzia come il sistema del verde romano – fiumi, parchi, aree archeologiche e ville storiche – costituisca una rete interconnessa con l’ambiente urbano, sociale e culturale, e non un insieme di spazi isolati.

Dagli anni Trenta, con Marcello Piacentini, Roma adotta modelli americani di connessione tra parchi. Negli anni Sessanta, l’urgenza di contenere l’espansione edilizia porta alla nascita di una legislazione più attenta alla tutela della campagna romana. Negli anni Novanta, con la crescita del pensiero ambientalista, la città avvia una fase di valorizzazione ecologica e paesaggistica che getta le basi per le aree protette attuali.

“Oggi – ha spiegato l’assessora Sabrina Alfonsi – siamo in una fase segnata dai cambiamenti climatici e dalla necessità di garantire salute e qualità ambientale. Il verde urbano è diventato un diritto fondamentale, elemento strutturale della città sostenibile.”

Il sindaco Roberto Gualtieri ha ribadito l’impegno dell’amministrazione:
“Il verde è un settore strategico. Con il piano di riforestazione urbana più grande mai realizzato, puntiamo a piantare un milione di alberi nell’area metropolitana, di cui 800.000 nella Capitale, per restituire spazi accessibili e migliorare il clima urbano.”

Villa Glori, modello di rigenerazione e sostenibilità

Tra i progetti che incarnano la nuova visione, la riqualificazione di Villa Glori rappresenta un esempio di restauro paesaggistico sostenibile.
L’intervento, per un valore di 3,8 milioni di euro, si articola in due fasi: la prima, già conclusa, ha riguardato la rete dei percorsi interni, il ripristino dei belvedere, la piazza del Mandorlo, le piazze ellittiche, il Roccolo e l’area giochi. La seconda, in fase di progettazione, riguarderà il rinnovo del patrimonio arboreo e la messa a dimora di nuovi pini.

“Il progetto – ha dichiarato Alfonsi – si ispira al disegno originario di Raffaele De Vico, con soluzioni basate sulla sostenibilità ambientale, la gestione delle acque e l’adattamento climatico, per restituire alla città un luogo di socialità e benessere.”

Una Roma più verde e resiliente

Con gli Stati Generali del Verde e la riapertura di Villa Glori, Roma punta a costruire un modello di città sostenibile, dove la pianificazione del verde diventa parte integrante delle politiche urbane.
Il verde pubblico si conferma così una leva per la qualità della vita, la tutela della biodiversità e la resilienza climatica della Capitale, in una visione che unisce storia, innovazione e partecipazione.

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