‘Bonus rottamazione’, rimandata a data da destinarsi l’apertura della piattaforma

Sarebbe dovuta partire il 15 ottobre e invece nulla, rinviata a data da destinarsi. L'apertura della piattaforma Sogei per chiedere il cosiddetto "bonus rottamazione", ovvero gli incentivi per l'acquisto di un'auto elettrica da parte di cittadini e microimprese, è stata posticipata senza indicazioni chiare. Il ministero: "Nessuno slittamento. Si è sempre parlato di circa 30 giorni dopo l'apertura per i concessionari, che è stata il 23 settembre"

Bonus rottamazione

Sarebbe dovuta partire il 15 ottobre e invece nulla, rinviata a data da destinarsi. L’apertura della piattaforma Sogei per chiedere il cosiddetto “bonus rottamazione”, ovvero gli incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica da parte di cittadini e microimprese, è stata posticipata senza indicazioni chiare. Di certo si sa che non ci sarà alcun click day, ma verrà prossimamente pubblicato un tutorial con le istruzioni.

Sorpresa e disappunto tra molti cittadini e lavoratori che aspettavano il 15 ottobre come data certa, tanto che dal ministero dell’Ambiente è arrivata una precisazione apparentemente indispettita: “Nessuno slittamento. Si è sempre parlato di circa 30 giorni dopo l’apertura per i concessionari, che è stata il 23 settembre”.  

Il provvedimento del Mase ha avuto un iter faticoso. Le risorse, derivanti dal Pnrr e pari a quasi 600 milioni di euro, erano state inizialmente stanziate per l’installazione di nuove colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ma il bando del ministero era andato pressoché deserto, per cui era stata decisa una rimodulazione dei fondi. Approvato lo scorso 8 agosto, il nuovo provvedimento per il bonus rottamazione è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale a settembre.

La misura nel dettaglio

La dotazione complessiva della misura è di 597 milioni di euro, che resteranno disponibili fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato delle risorse. Una discriminante essenziale è l’Isee, che non dovrà superare i 40mila euro., mentre l’auto da acquistare dovrà essere nuova di categoria M1, con un prezzo di listino non superiore a 35mila euro (escluse Iva e dotazioni opzionali). Questi gli incentivi: 11.000 euro con Isee sotto i 30.000; 9.000 euro per Isee tra 30.000 € e 40.000 ; fino al 30% del costo del veicolo, fino a 20.000 euro, per le micro-imprese che acquistano veicoli commerciali elettrici (categorie N1 e N2).

Un altro limite è costituito dalla residenza dei cittadini nelle cosiddette “aree urbane funzionali” o Fua, mentre per le imprese conta la sede operativa. Le Fua sono territori composti da una città, non necessariamente capoluogo di provincia, e da comuni contigui con elevati flussi di pendolarismo e sono individuate dall’Istat. Attualmente in Italia ci sono 83 aree funzionali e al loro interno si trovano 1.892 comuni, nei quali risiede poco più di metà della popolazione, circa 32,9 milioni di abitanti su 59 (il 55,8% del totale).

Questo secondo il Codacons è una “pesante criticità” perché esclude “quasi la metà dei cittadini italiani, che non risiedendo in una zona urbana funzionale. Cittadini ingiustamente discriminati, che magari dispongono di vecchie auto inquinanti e avrebbero voluto beneficiare dell’incentivo per acquistare una vettura green. Un paradosso se si considera che in Italia l’età media dei veicoli è salita del 2024 a 12,8 anni, e ben una vettura su 4 (il 24% del totale) rientra nella categoria più inquinante (Euro 0-3)”.

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