Giovedì 30 ottobre presso il Municipio IX si è tenuto un Consiglio municipale dedicato allo stato del PAUR e delle autorizzazioni relative agli impianti di trattamento rifiuti presenti sul territorio, con particolare attenzione al progetto dell’inceneritore previsto a Santa Palomba. Su invito, alla seduta ha partecipato l’assessora capitolina all’Ambiente Sabrina Alfonsi, mentre non erano presenti i rappresentanti della Regione Lazio, l’assessore Fabrizio Ghera e la direttrice Wanda D’Ercole. Presenti anche alcuni cittadini e rappresentanti dei comitati che, ribandendo la loro contrarietà all’impianto, hanno rivolto precise domande all’assessora.
Il presidente di Rete Tutela Roma Sud Marco Alteri ha ricordato come “il piano regionale vigente non prevede alcun termovalorizzatore”, e che “se si fosse dato seguito a quel piano, non ci sarebbe stata la forzatura per favorire una tecnologia gestita da un privato”. Lo stesso intervento ha denunciato un “conflitto di interessi” nella procedura di valutazione ambientale, che ha portato a chiedere al Ministero dell’Ambiente l’intervento di “un soggetto terzo, come previsto dalle norme europee”.
Da Mario Pagani, del coordinamento dei comitati del IX municipio, poi, è stata criticata la mancanza di informazione pubblica: “Non c’è mai stata trasparenza, i cittadini vengono rimandati a un sito web per consultare gli atti, ma la partecipazione doveva esserci dall’inizio”. Ribadita anche la contrarietà degli abitanti: “Non siamo contro le soluzioni per i rifiuti, ma contro un impianto che trasforma un inquinamento in un altro, più subdolo e dannoso”.
Inoltre, da Enrico del Vescovo di Italia Nostra Castelli Romani sono state evidenziate criticità ambientali legate al sito di Santa Palomba, definito “non idoneo” e “situato in un’area ad elevato rischio ambientale”. È stata ricordata la presenza di “falda acquifera inquinata, siti contaminati e tre stabilimenti a rischio incidente rilevante nel raggio di un chilometro”, chiedendo l’applicazione della legge 13/2019 sulla dichiarazione di area a rischio ambientale.
L’intervento di Massimiliano Coppola del circolo Legambiente Agro Romano meridionale, invece, ha posto l’accento sull’impatto viario del futuro impianto: “L’assessora aveva dichiarato che i mezzi diretti all’inceneritore sarebbero passati sulla Laurentina. Chiediamo chiarezza sulla mobilità e misure di mitigazione per un traffico che inevitabilmente peserà sul Municipio IX”. Il cittadino ha chiesto inoltre “monitoraggi sanitari preventivi” e “check-up gratuiti per i residenti”, citando studi epidemiologici che “non escludono rischi per la salute”.
L’annuncio di un trasporto su ferro e le risposte di Alfonsi
In risposta, la presidente del Municipio IX, Teresa Maria Di Salvo, ha annunciato che “è stato firmato un accordo con Ferrovie dello Stato: i rifiuti arriveranno su rotaia, non via camion”.
Nel suo intervento, l’assessora capitolina all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha rivendicato la trasparenza e la correttezza del percorso amministrativo legato al termovalorizzatore di Santa Palomba, respingendo le accuse di irregolarità e ricordando l’impegno costante del Campidoglio nel confronto con il territorio.
“Su questo tema – ha sottolineato – ho partecipato a diversi consigli municipali. Chi non mi ha mai vista, semplicemente non ha partecipato”. Alfonsi ha ribadito che il progetto è inserito nel piano dei rifiuti approvato dal Comune di Roma e ha invitato i cittadini a consultare i documenti ufficiali: “Per la prima volta abbiamo scritto un piano dei rifiuti basato su dati reali. Parliamo di un milione e novecentomila tonnellate l’anno: anche con il 70% di raccolta differenziata, resteranno circa 600mila tonnellate da trattare. Non sono numeri inventati”.
Uno dei passaggi più rilevanti ha riguardato la logistica: Alfonsi ha confermato che, grazie a un protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato (delibera n. 381 del 14 ottobre 2025), i rifiuti destinati all’impianto arriveranno su treno e non via camion. “Il protocollo – ha detto serve per fare il, progetto definitivo di carico, di scarico, di quantità, di orari, di quali imballaggi e di quale peso”.
“È un risultato del Municipio IX, lo hanno chiesto loro. Non si passerà sull’Ardeatina: il trasporto sarà su rotaia, sfruttando gli orari notturni”.
Sul fronte sanitario, l’assessora ha chiarito che la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) è prevista tra le prescrizioni del progetto e sarà condotta durante la fase di costruzione, con un monitoraggio ante e post operam. Ha poi smentito le tesi secondo cui il sito non sarebbe idoneo: “In nessun passaggio ufficiale è stato detto che l’area non è idonea. È una falsità. I chiarimenti richiesti hanno riguardato l’uso dell’acqua: l’impianto non potrà attingere dai pozzi, ma userà acqua riciclata da depuratore. Questo verrà scritto nell’autorizzazione”.
Sulla questione delle tonnellate che verranno bruciate, poi, l’assessora ha aggiunto: “con la raccolta differenziata romana che oggi sta al 50% perché ce l’abbiamo portata noi, nel piano rifiuti ha previsto che deve arrivare al 70%. Quando ci arriveremo, ed è un obiettivo sfidante, noi produrremo 660.000 tonnellate che devono andare all’inceneritore. Ora, per quale motivo le 600.000 tonnellate sono troppe?”
Infine, Alfonsi ha ricordato che il progetto si inserisce in una strategia più ampia di chiusura del ciclo dei rifiuti e progressiva dismissione dei TMB, gli impianti di trattamento intermedio che, ha detto, “hanno favorito opacità e illegalità”.
“Il termovalorizzatore è un pezzo del piano dei rifiuti di Roma. Tutto procede secondo le regole e con la massima trasparenza. Ora serve accompagnare il percorso, anche decidendo insieme al territorio come utilizzare gli oneri concessori che ricadranno sull’area”.
Il Commento di Rete Tutela Roma Sud
“La scena è stata tutta per l’assessora Sabrina Alfonsi, che ha fornito involontariamente un’ulteriore prova che la procedura, in cui Roberto Gualtieri contemporaneamente è autorità competente, committente e azionista del proponente, è truccata. Infatti, ha annunciato alcune prescrizioni che saranno nell’autorizzazione, confermando così che è già tutto scritto, alla faccia della regolarità del procedimento. Poi ha dichiarato che la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) si farà dopo l’avvio del cantiere, nonostante la ASL RM 6 e il Dipartimento Epidemiologico Regionale abbiano chiesto che fosse integrata subito nella documentazione da sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Che succede poi se la VIS dovesse bocciare l’impianto? Sarà farlocca anche la VIS? Ha detto che il progetto sottoposto a VIA non è quello che realizzeranno, perché i rifiuti arriveranno in treno e non con i camion, i pozzi non ci saranno perché useranno acqua depurata, ecc… come se fossero cose intercambiabili e costassero uguale. Una cosa l’ha detta giusta, non capendoci niente, il progetto non è suo, ma dei “professori”. Chi sono? Il dott. Giacomelli, che le suggeriva dalla prima fila? Oggi è il RUP di quest’affare da 7.500.000.000 e viene da Utilitalia, cioè l’associazione dei gestori degli inceneritori. Il conflitto di interessi è in ogni pagina di questa storia, altrimenti non si danno i poteri speciali per costruire un impianto che garantisce una rendita a un privato”.
 
			







