Economia circolare, l’esempio dei 110 Comuni che promuovono il riuso di prossimità

Dalla Lombardia alla Sardegna prende piede un modello innovativo di riuso su scala locale, promosso dalle amministrazioni, che rappresenta un’alternativa più sostenibile alle grandi piattaforme online. Si tratta della Bacheca virtuale di Junker app. Nella top five degli oggetti più gettonati si va dagli articoli per bambini ai piccoli elettrodomestici

Comuni riuso di prossimità

Nel corso degli ultimi tre anni, circa il 45% degli italiani ha effettuato l’acquisto di un prodotto usato. Tuttavia, secondo il 32% dei partecipanti intervistati, la società italiana mostra ancora scarso interesse nei confronti del concetto di riutilizzo. Questa constatazione emerge dai risultati di un’indagine recente condotta da Cen e Legacoop, in collaborazione con Ipsos. La maggioranza degli italiani è consapevole dei vantaggi economici e ambientali offerti dal riutilizzo, ma tale propensione viene ostacolata da una presenza limitata di negozi di seconda mano e centri dedicati al riuso, da ostacoli di natura fiscale e, non meno importante, da ritardi nel quadro normativo. In particolare, in Italia si attende da oltre dieci anni l’emanazione di un decreto ministeriale che favorisca la preparazione al riutilizzo.

In questo contesto non certo facile più di 100 Comuni hanno deciso di sostenere attivamente il riuso sul proprio territorio, mettendo a disposizione della comunità la Bacheca del Riuso, una vetrina “virtuale” ospitata all’interno di Junker app, che, coi suoi 2 milioni e mezzo di utenti, è la più diffusa applicazione per la raccolta differenziata in Italia. Si tratta di un servizio unico nel suo genere, portatore di un approccio nuovo al tema della prevenzione dei rifiuti e molto diverso da qualsiasi altra piattaforma online.

Il riuso di prossimità promosso dai Comuni

La Bacheca virtuale di Junker è infatti promossa da unamministrazione pubblica – un Comune o un gestore di servizi ambientali – che ha volontà politica di dotare i propri cittadini di un servizio pensato ad hoc per incentivare il riuso e ridurre la produzione di rifiuti, soprattutto indifferenziati, RAEE e ingombranti.

Questa Bacheca è Inoltre tarata su scala locale: una scelta che da un lato garantisce maggiore visibilità agli annunci e dall’altro valorizza il second hand di prossimità, riducendo gli spostamenti per il ritiro degli oggetti e annullando il costo ambientale della spedizione in termini di emissioni di CO2. “Una caratteristica – sottolineano i suoi sviluppatori – che rende ancora più sostenibile e vantaggiosa l’opzione del riuso, consentendo di dare una seconda vita agli oggetti ed evitando che si trasformino in rifiuti”.

Si tratta di un servizio attualmente a disposizione di 2 milioni e mezzo di italiani. La Bacheca di Junker app è infatti attiva in ben 110 Comuni, tra cui Firenze e tutti i Comuni della Toscana centrale serviti da Alia Servizi Ambientali, Monza e Sesto San Giovanni, Salerno, Nuoro e Vasto, quattro Comuni dei Castelli romani e quasi tutta la provincia di Terni.

Come avviene su ogni bacheca cartacea, ogni persona è libera di inserire il proprio annuncio, completo di foto e descrizione dell’oggetto di cui intende disfarsi, oppure consultare, in forma anonima, gli annunci altrui, navigando tra le categorie per migliorare la ricerca. In caso di interesse, basta compilare un breve form per essere messi in contatto con l’inserzionista e organizzare il ritiro dell’oggetto.

La top five del riuso

Le tipologie di oggetti più proposte ai fini del riuso sono legate al mondo dell’infanzia: si tratta di giochi, giocattoli e accessori per neonati o bambini, che, dopo essere stati usati magari per pochi mesi, vengono dismessi, man mano che i figli crescono.

Al secondo posto della classifica del riuso compare l’oggettistica varia, una categoria volutamente lasca, all’interno della quale è possibile trovare dagli accessori per la tavola e la cucina ai quadri, dalle cucce per cani alle valigie. Nel gradino più basso del podio arrivano i mobili, un grande classico del second hand, che sfocia spesso nel modernariato e l’antiquariato.

Un discorso simile può essere fatto per l’abbigliamento e gli accessori, che troviamo al quarto posto della Top Five della Bacheca del Riuso: grazie alla spinta del vintage, la propensione degli italiani ad acquistare o scambiare articoli usati è decisamente in crescita.

Al quinto posto si posizionano i piccoli elettrodomestici e questo risultato merita una riflessione ulteriore. In base a un recente sondaggio condotto sull’app Junker per iniziativa dell’associazione Cittadinanzattiva, al quale hanno risposto ben 18.500 cittadini, solo il 14% degli utenti conosce le modalità di conferimento dei RAEE uno contro unoe uno contro zero. Nonostante le numerose campagne informative, quest’opportunità di conferimento stenta a entrare nelle abitudini degli italiani. Per i piccoli elettrodomestici ancora funzionanti e/o riparabili il riuso rappresenta dunque un canale da incentivare, per evitare che materiali preziosi come quelli contenuti nei RAEE finiscano in discarica.