L’Italia si schiera contro le proposte Ue sulla revisione del Regolamento Imballaggi

In occasione del summit "Packaging fit for purpose", organizzato dalla Rappresentanza Permanente dell'Italia presso l'Unione Europea, le associazioni di categoria e gli europarlamentari italiani hanno manifestato le loro perplessità riguardo all'accento posto sul riuso anziché sul riciclo, nonché le loro preoccupazioni sull'impatto economico, sociale e ambientale, specialmente per quanto riguarda il settore agroalimentare

Italia Regolamento Imballaggi

Mercoledì 7 giugno si è tenuto a Bruxelles il summit “Packaging fit for purpose“, organizzato dalla Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, in collaborazione con le delegazioni italiane di tutti i Gruppi politici dell’Eurocamera. Durante il discorso di apertura, la vicepresidente dell’Eurocamera, Pina Picierno, ha sottolineato l’efficace impegno dell’Europarlamento nel migliorare la proposta del regolamento sugli imballaggi presentata dalla Commissione.

Il rappresentante permanente aggiunto dell’Italia presso l’Unione Europea, Stefano Verrecchia, ha evidenziato che l’Italia ha raggiunto in anticipo gli obiettivi dell’Unione Europea per il riciclo degli imballaggi. Inoltre, ha sottolineato che non bisogna assumere automaticamente che esistano soluzioni uniche che siano adatte a tutte le situazioni.

La direttrice generale di Confindustria, Francesca Mariotti, ha dichiarato che “le criticità della proposta della Commissione non risiedono negli obiettivi finali, ma piuttosto nei metodi e nelle soluzioni proposte”.

Tutti gli interventi delle associazioni di categoria e degli europarlamentari italiani hanno posto l’accento sulla priorità data al riuso rispetto al riciclo, evidenziando anche preoccupazioni riguardo all’impatto economico, sociale e ambientale delle proposte, soprattutto per quanto riguarda il settore agroalimentare. “Il riutilizzo non è sempre la scelta più sostenibile e a minor impatto ambientale – ha aggiunto Francesca Mariotti – la normativa non dovrebbe né promuovere né obbligare a adottare un paradigma europeo unico di responsabilità estesa del produttore basato sul deposito cauzionale, ma consentire un’articolazione di differenti sistemi nazionali, come è avvenuto fino ad ora”.

Il presidente del Consorzio Conai, Ignazio Capuano, ha evidenziato “la solidità del modello italiano, che si basa sulla cooperazione tra industria privata, consumatori ed enti locali per la raccolta differenziata, che a sua volta produce materiali secondari di alta qualità”.

Secondo Roberto Ferrigno, responsabile degli affari UE della European Bioplastics (EUBP), “le bioplastiche compostabili possono giocare un ruolo chiave nel PPWR, la Proposta di revisione sul regolamento imballaggi, perché contribuiscono ai nostri obiettivi climatici comuni, agli obiettivi di riciclo dell’UE e sono innovative”.

Il rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, Vincenzo Celeste, ha concluso sottolineando che ogni revisione delle attuali norme dovrà trovare un punto di equilibrio tra l’armonizzazione e la considerazione delle esperienze nazionali che si sono dimostrate efficaci.