Edilizia green: quali sono i materiali del futuro?

Affrontare la crisi climatica è la sfida più importante dei prossimi anni per scongiurare gravi pericoli per la nostra sopravvivenza. Tutte le nazioni del mondo si stanno prodigando per ridurre l’impatto ambientale e creare un’economia circolare in grado di evitare la produzione di ulteriore materiale di scarto. Una fetta importante di questa sfida si gioca proprio nell’edilizia, che è responsabile del 40% delle emissioni di CO2 e del 36% del consumo energetico. Rendere dunque efficienti gli edifici serve a inquinare meno e a riciclare quanto già prodotto grazie all’edilizia green, una branca dell’architettura che applica norme di rispetto per l’ambiente durante tutto il ciclo di vita di un edificio. Negli anni sono state introdotte diverse soluzioni sostenibili: dai materiali all’arredamento, dalla costruzione allo smaltimento, si può operare in maniera virtuosa integrando l’edificio al suo contesto. Questo cambio di rotta è fondamentale per rispettare gli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Unione Europea, ossia ridurre del 40% le emissioni nel 2030 rispetto al 1990 e aumentare del 27% l’approvvigionamento dell’energia da fonti rinnovabili con una conseguente riduzione del 30% dei consumi di energia.

Al giro di boa del 2020, Bruxelles ha dichiarato di aver raggiunto gli obiettivi prefissati, ma la strada è ancora lunga e richiede uno sforzo da parte di tutti. Una spinta alla bioedilizia l’hanno sicuramente data i bonus per la casa, ma sarà fondamentale adottare misure più stringenti per poter raggiungere risultati soddisfacenti. Si sta infatti pensando a normative più severe per la compravendita degli edifici con obblighi di ristrutturazione da parte del proprietario per edifici di classe energetica bassa. Lo scopo è eliminare completamente gli edifici che producono maggiori rifiuti con ricadute positive su tutto il parco edilizio. Vediamo insieme quali sono i materiali del futuro nell’edilizia green e come si possono inserire in un progetto di ristrutturazione.

Calcestruzzo autorigenerante

Il cemento è il materiale che ha il più alto impatto sul pianeta: produce 2,8 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Per ridurre questa produzione si è aggiunto in fase di miscelazione un enzima presente nel nostro corpo, l’anidrasi carbonica, in grado di riutilizzare CO2 per riparare microfratture del materiale producendo dei cristalli di calcite. Il risultato? Un materiale che resiste più a lungo e che riduce le sue emissioni.

Vernici naturali

Le vernici classiche sono tossiche per via di componenti derivate dal petrolio e da coloranti che contengono metalli pesanti. Per ridurre l’impatto inquinante e per salvaguardare la salute, sono nate le vernici ecologiche, a base minerale o vegetale, e quelle fotocatalitiche che, attraverso un processo simile alla fotosintesi clorofilliana, riducono l’inquinamento domestico trasformando le polveri sottili prodotte dagli apparecchi elettrici in sostante meno nocive. Le vernici naturali sono diffuse ormai da diversi anni e sui green shop disponibili online si possono trovare numerosi spunti per scegliere quella più adatta alla propria abitazione, da applicare anche in modalità fai da te.

Materiali riciclabili con stampa 3D

La tecnologia è l’alleato perfetto per l’edilizia green perché incide in maniera positiva su tutte le fasi produttive degli edifici. La stampa 3D  consente ad esempio di realizzare dei blocchi di cemento da materiale riciclato con pochissimo scarto. In questo modo si risparmia acqua,  energia e i costi di trasporto.

Pannelli in materiali naturali
Per realizzare pareti interne, controsoffitti e pannelli per l’isolamento termico ci sono moltissime soluzioni green: dalla lana di pecora al legno, dalla paglia essiccata al sughero, la natura viene incontro alle nostre esigenze, con impatto zero sull’ambiente, con un’altissima capacità di isolamento termico e acustico e resistenza al fuoco.