EEB: “Positiva la posizione del Consiglio Ue sugli imballaggi. Solo l’Italia ha votato contro ignorando prove scientifiche”

Per l'Ufficio europeo per l'ambiente (EEB) "gli Stati membri hanno resistito ai tentativi più aggressivi di annacquare o eliminare le disposizioni volte a prevenire i rifiuti e a rilanciare il crescente settore del riutilizzo in Europa, mantenendo tutte le misure per limitare gli imballaggi non necessari. Solo l'Italia ha votato contro l'accordo. Fin dall’inizio si è opposta alla prevenzione e al riutilizzo dei rifiuti, schierandosi ciecamente con gli interessi nazionali dell’industria dell’usa e getta e ignorando le prove scientifiche sull’impatto ambientale dei rifiuti di imballaggio"

Plastic tax Mef sistema alimentare
fruits and vegetables in packing

Nella giornata del 18 dicembre i Ministri dell’Ambiente dell’UE hanno concordato la loro posizione sul nuovo Regolamento imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Secondo l’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) “gli Stati membri hanno resistito ai tentativi più aggressivi di annacquare o eliminare le disposizioni volte a prevenire i rifiuti e a rilanciare il crescente settore del riutilizzo in Europa. L’accordo raggiunto oggi arriva più di un anno dopo la proposta della Commissione. Fondamentalmente, il Consiglio ha mantenuto tutte le misure per limitare gli imballaggi non necessari, come quelli utilizzati per frutta e verdura e gli imballaggi monouso nei ristoranti, nonché gli obiettivi settoriali di riutilizzo per il 2030 e il 2040. Sebbene il Consiglio abbia introdotto una maggiore flessibilità per gli obiettivi di riutilizzo rispetto a quanto previsto nella proposta della Commissione, e deroghe problematiche per il cartone, la portata degli obiettivi e i settori coperti sono stati per la maggior parte preservati. Ciò è in netto contrasto con la posizione del Parlamento europeo, concordata in una votazione in plenaria a novembre, che ha cancellato molte misure e introdotto ampie deroghe con deboli giustificazioni”.

Le ONG hanno denunciato apertamente il livello di lobbying aggressivo e fuorviante che i deputati hanno dovuto affrontare, in gran parte guidato dai produttori di fast food e di imballaggi in carta, che ha portato a un’inaccettabile diluizione delle misure di prevenzione dei rifiuti nella posizione finale del Parlamento europeo. Il tentativo condotto da Italia e Finlandia – sede di alcuni dei maggiori produttori europei di imballaggi per fast food – di rispecchiare le proposte del Parlamento non è stato alla fine sostenuto dal Consiglio. Le ONG avevano avvertito che le loro proposte rischiavano fino a ulteriori 7,3 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno (rif)”, ha spiegato EEB.

Purtroppo – si legge nella nota di EEB – nell’ambito del compromesso, il Consiglio ha eliminato gli obiettivi di riutilizzo per il vino, ha reintrodotto le esenzioni per il cartone e ha limitato le restrizioni sugli imballaggi non necessari per frutta e verdura solo agli imballaggi in plastica. Oltre al riutilizzo e alla prevenzione, l’accordo ha affrontato anche altri aspetti della proposta. Anche l’ambizione delle misure volte a garantire che tutti gli imballaggi siano riciclabili entro il 2030 è stata ridotta con una nuova definizione dei gradi di riciclabilità. Il Consiglio ha inoltre offerto un’esenzione molto poco ambiziosa per l’istituzione di sistemi DRS per bottiglie e lattine di plastica monouso se si raggiungerà un tasso di raccolta del 78% entro il 2026. Il Consiglio è stato anche più cauto del Parlamento quando si è trattato di affrontare il problema delle sostanze chimiche pericolose presenti negli imballaggi”.

Solo l’Italia ha votato contro l’accordo globale che è stato adottato dalla maggioranza. Fin dall’inizio dei negoziati l’Italia si è opposta alla prevenzione e al riutilizzo dei rifiuti, schierandosi ciecamente con gli interessi nazionali dell’industria dell’usa e getta e ignorando le prove scientifiche sull’impatto ambientale dei rifiuti di imballaggio. I negoziati interistituzionali (triloghi) sul regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio inizieranno nel nuovo anno. Un accordo tra le tre istituzioni dovrà essere trovato nell’ambito di un numero limitato di incontri a causa delle elezioni europee della primavera 2024. In precedenza il governo belga si era impegnato a finalizzare il dossier durante la sua presidenza, citando la sua importanza per l’economia circolare”, ha concluso la nota dell’Ufficio europeo per l’ambiente.

Marco Musso, Senior Policy Officer per l’Economia Circolare presso EEB, ha dichiarato come: “Di fronte a un lobbying senza precedenti, a studi non trasparenti e a una pseudo-scienza fuorviante, è incoraggiante vedere che gli Stati membri abbiano raggiunto oggi un accordo sul regolamento sugli imballaggi. Il merito va alla Presidenza spagnola per essersi districata tra interessi nazionali contrastanti e aver raggiunto un compromesso che mantenga alcune ambizioni sul riutilizzo e sulla prevenzione. Il testimone passa ora al Belgio che deve finalizzare i triloghi su questo importante dossier per l’ambiente e l’economia circolare europea”.

Per Sergio Baffoni, Senior Paper Packaging Campaigner presso Environmental Paper Network, poi: “Il sostegno del Consiglio alle esenzioni per gli imballaggi di carta purtroppo compromette l’obiettivo del regolamento di ridurre i rifiuti di imballaggio. Invece, aumenterà semplicemente gli imballaggi in cartone, aggiungendosi ai già 3 miliardi di alberi abbattuti ogni anno solo per gli imballaggi! La vera ambizione non includerebbe questa esenzione. Le foreste non sono fabbriche di imballaggi”.