Evento “Roma Circolare”. Alfonsi: “L’obiettivo è l’incremento della differenziata al 70% nel 2035”

Nell'evento "Roma Circolare" del 15 marzo organizzato dall'assessorato all'Ambiente è stato presentato un piano per una gestione più sostenibile dei rifiuti. Come spiega il comunicato: "Tra gli obbiettivi c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 47% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un percorso di miglioramento attraverso la realizzazione degli impianti di trattamento, biodigestori per la frazione organica e selettori per la valorizzazione delle frazioni secche (carta e multimateriale), accompagnati dall’ottimizzazione della logistica e dalla razionalizzazione del servizio di raccolta su base territoriale. Previsto il potenziamento dei centri di raccolta che da 14 diventeranno 30"

Credit immagine: Roma Capitale

Venerdì 15 marzo presso la Sala Protomoteca dei Musei Capitolini si è tenuta l’iniziativa “Roma circolare – Per una nuova economia: la Capitale fa la differenza”. “Un Piano – spiega il comunicato – per una gestione sostenibile dei rifiuti con l’obiettivo di raggiungere la chiusura del ciclo all’interno del territorio comunale, attraverso azioni basate su quattro pilastri fondamentali: riduzione della produzione di rifiuti, incremento della raccolta differenziata e del riciclo, completamento dell’impiantistica di trattamento e riduzione della produzione di emissioni di gas serra. È stato questo il focus dell’iniziativa, un momento di confronto sui temi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile per la città di Roma promossa dall’Assessorato all’Ambiente e Ciclo dei Rifiuti guidato da Sabrina Alfonsi“.

“In un contesto mondiale nel quale assistiamo allo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali non energetiche, dove l’utilizzo di materie prime vergini è triplicato negli ultimi quarant’anni, l’economia circolare rappresenta una opportunità e ci indica la strada da percorrere per il modello di sviluppo che vogliamo perseguire”, ha affermato l’Assessora Sabrina Alfonsi nel corso del suo intervento.

“Tra gli obbiettivi del Piano – ha continuato il comunicato – c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 47% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un percorso di miglioramento che passa dalla realizzazione degli impianti di trattamento, biodigestori per la frazione organica e selettori per la valorizzazione delle frazioni secche (carta e multimateriale), accompagnati dall’ottimizzazione della logistica e dalla razionalizzazione del servizio di raccolta su base territoriale. Inoltre, è previsto il potenziamento della rete cittadina dei centri di raccolta, che diventeranno 30 a regime rispetto ai 14 attualmente in funzione”.

“Questa per noi è un’occasione importante per un confronto sulle opportunità di miglioramento della qualità e di aumento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Attualmente a Roma, con 15 Kg per abitante, la raccolta è ben al di sotto dei 25 kg della media nazionale – dichiara Antonio Protopapa, Direttore Operativo Corepla -. Per raggiungere questo sfidante obiettivo, anche in vista del Giubileo, riteniamo sia necessario investire in nuovi strumenti e sensibilizzare con maggiore forza cittadini e turisti alla corretta raccolta differenziata“.

“Per quanto riguarda – spiega il comunicato – la riduzione nella produzione di rifiuti si punta ad un abbattimento dell’8.3% in otto anni, da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035, attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, progetti per la riduzione degli sprechi alimentari e di recupero del cibo non consumato, utilizzo centri del riuso, digitalizzazione dei servizi. La piena attuazione del Piano Rifiuti consentirà una sensibile riduzione dei rifiuti indifferenziati da oltre 1 milione di tonnellate l’anno attuali a oltre 700mila tonnellate nel 2030 e 660mila nel 2035“.

Per quanto riguarda gli oli vegetali usati: “Roma, per la produzione, pesa sul settore nazionale degli oli vegetali per circa il 5% tra rifiuto domestico e rifiuto speciale. I numeri di raccolta sono ancora bassi, rispondiamo all’appello dell’Assessora Alfonsi dando disponibilità da subito a passare da una fase sperimentale a una operativa”, ha dichiarato Francesco Mancini Direttore CONOE.

“Il piano ambientale di Roma Capitale contribuirà anche a ottenere una netta riduzione del conferimento di rifiuti in discarica, destinata al solo smaltimento degli scarti che non possono trovare recupero energetico, passando da 500mila tonnellate a 74mila nel 2030, fino a circa 48mila nel 2035”, si legge nel comunicato.

“Il modello circolare sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa, puntando a ridurre il consumo di materie prime e aumentando l’efficienza nell’uso dei materiali verso la massimizzazione del riutilizzo e del riciclo. Un processo che trasforma lo scarto in materia utile a un altro ciclo produttivo.
Inoltre – continua l’Assessora Alfonsi – attraverso l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) negli acquisti di beni e servizi e negli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, Roma potrà assumere nei prossimi anni un ruolo fondamentale per promuovere l’offerta di nuovi prodotti e servizi innovativi e sostenibili, dando un ulteriore forte impulso per realizzare concretamente l’economia circolare”.

Tali risultati consentiranno di andare ben oltre gli obiettivi dell’Unione Europea, che indicano una percentuale massima del 10% di ricorso alla discarica entro il 2030: Roma Capitale, partendo dal 30% attuale, raggiungerà il 4,8% nel 2030 e il 3,2% nel 2035. Fondamentale anche l’ottimizzazione dei trasporti, grazie all’eliminazione delle lunghe percorrenze e alla continua ricerca di sbocchi e impianti. Strategici anche gli obiettivi legati ad un rendimento elevato del recupero di materia da raccolta differenziata (65% al 2035) attraverso i nuovi impianti e grazie all’incremento di efficienza delle attività di intercettazione e recupero per i rifiuti delle attività commerciali e del settore industriale. Altrettanto importante il recupero di compost e combustibile da trasporti dalla frazione organica, avviate ai nuovi impianti di digestione anaerobica, e la gestione degli scarti degli impianti di selezione di frazioni secche, fino all’aumento del recupero di materia ed energia dai rifiuti speciali, con particolare attenzione ai rifiuti da costruzione e demolizione. Lo scenario previsto dal Piano porterà ad una riduzione di oltre il 90% delle emissioni di Co2, rispetto allo scenario senza impianti. Questo contribuirà anche al progetto di rendere Roma “Climate Neutral”, grazie al recupero di energia da rifiuti residui e alla diminuzione sostanziale di emissioni di gas climalteranti derivanti dalle attività di trasporto dei rifiuti, così come stabilito con l’aggiornamento del Piano Clima (PAESC), approvato a novembre del 2023 dall’Assemblea Capitolina su proposta della Giunta”, conclude il comunicato.

Il Piano di rafforzamento dell’AMA

“Dopo aver lavorato nei primi due anni del mandato per uscire dall’emergenza dei rifiuti e avviare le procedure per la realizzazione degli impianti strategici per il trattamento, oggi possiamo dire di essere pronti ad affrontare la sfida dell’economia circolare. Questo passa per una decisa azione di riorganizzazione complessiva e potenziamento dell’Azienda AMA, che è già stata avviata, sia dal punto di vista della logistica che delle infrastrutture e dei mezzi per la raccolta. Un cambio di impostazione che farà crescere l’Azienda e le farà assumere il ruolo di player del settore orientato verso l’economia circolare.

Il percorso verso la riduzione dei rifiuti e l’incremento del recupero di materia dalla raccolta differenziata presuppone una stretta collaborazione con i consorzi di filiera, oggi qui ampiamente rappresentati, che svolgono un ruolo determinante di indirizzo e supporto alle pubbliche amministrazioni e alle imprese per il conseguimento degli obiettivi di recupero e riciclo stabiliti dalla normativa europea. Uno degli obiettivi di questa giornata è anche quello di iniziare a ragionare su modelli di intervento utili allo sviluppo di percorsi virtuosi con il coinvolgimento di consorzi, istituzioni, imprese e cittadini per la costruzione di una città più sostenibile” ha concluso l’Assessora.