Il 31 agosto in onda su Rai Tre il docufilm MATERIA VIVA, dedicato a Raee ed economia circolare

Girato tra Italia, Spagna e Stati Uniti tra fine 2022 e inizio 2023, MATERIA VIVA vuole raccontare in maniera semplice e diretta "il rapporto di tutti noi con i nostri amati dispositivi elettrici ed elettronici al momento in cui questi giungono al loro fine vita, mettendo in luce anche le potenzialità che - in ottica di economia circolare - possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo di questo tipo di rifiuti". Scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che ne hanno curato la regia insieme a Stefania Vialetto, il docufilm inizia e si chiude non a caso con un omaggio a Piero Angela e con una sua riflessione sul rapporto tra esseri umani, tecnologia e ambiente

Dopo la première del 10 maggio scorso al teatro Ambra Jovinelli di Roma e un intenso Summer Tour che, nel corso dell’estate, sta portando la pellicola in prestigiosi festival cinematografici in tutta Italia, adesso MATERIA VIVA è pronta per il suo debutto sul piccolo schermo. Giovedì 31 agosto 2023, alle 22.00, Rai Tre ospiterà, infatti, la prima messa in onda nazionale del docufilm dedicato al tema della sostenibilità, dell’economia circolare e dei RAEE.

L’opera – che ha ottenuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero della Cultura – è prodotta da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che ne hanno curato la regia insieme a Stefania Vialetto, il docufilm inizia e si chiude non a caso con un omaggio a Piero Angela e con una sua riflessione sul rapporto tra esseri umani, tecnologia e ambiente.

Girato tra Italia, Spagna e Stati Uniti tra fine 2022 e inizio 2023, MATERIA VIVA vuole raccontare in maniera semplice e diretta “il rapporto di tutti noi con i nostri amati dispositivi elettrici ed elettronici al momento in cui questi giungono al loro fine vita, mettendo in luce anche le potenzialità che – in ottica di economia circolare – possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo di questo tipo di rifiuti”.

Per farlo, sceglie una modalità “pop”, ponendo al centro della narrazione non solo i volti e le voci di esperti, ma anche quelli di personaggi di spicco del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, italiani e internazionali. A loro il compito di guidare lo spettatore alla scoperta delle buone pratiche del riciclo dei RAEE e spiegare come proprio attraverso i piccoli gesti ognuno di noi possa – e debba – contribuire concretamente a costruire un futuro più sostenibile. Con l’obiettivo di coinvolgere anche i più giovani, il docufilm sarà messo gratuitamente a disposizione degli istituti scolastici di tutta Italia.

“Siamo felici che finalmente Materia Viva arrivi nelle case degli italiani e che lo faccia su un canale come Rai Tre. Dopo un tour che ci ha visti protagonisti in moltissime piazze ed eventi, crediamo che questo sia un passaggio fondamentale per avvicinare le persone a questo tema: ci auguriamo che la visione di questo docufilm possa accrescere in ognuno di noi la consapevolezza di quanto i gesti quotidiani possano avere conseguenze importanti sull’ambiente e sull’economia” ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE.

“La Terra può fare a meno di noi, ma noi non di lei. L’economia circolare deve diventare uno stile di vita e non solo un obbiettivo da raggiungere” ha dichiarato Marco Falorni, autore e regista dell’opera.

Il percorso narrativo scelto si sviluppa grazie al contributo dei tanti talent che hanno voluto partecipare al progetto: da star internazionali come Susan Sarandon e Shailene Woodley, che parlano della necessità di mettere la sostenibilità e la tutela ambientale al centro non solo delle scelte politiche, ma anche dei comportamenti di ognuno di noi, a star nazionali come Carlo Conti e Sonia Peronaci.

Da Alessandro Del Piero e Federica Pellegrini, con una riflessione sul loro rapporto con l’ambiente e l’importanza di una sempre maggiore consapevolezza delle proprie azioni, a Francesco Arca e Irene Grandi, che hanno aperto alla cinepresa i loro cassetti colmi di RAEE “dimenticati”. Un fenomeno comune, confermato anche dalle indagini del content creator, Marcello Ascani, che è entrato nelle case degli Italiani alla ricerca di queste “miniere urbane nascoste”.

Ad accompagnare i racconti di questi personaggi anche tanti esperti che, da punti di vista diversi, spiegano perché il riciclo dei RAEE rappresenti non solo una necessità sempre più urgente, ma anche un vantaggio strategico e un’opportunità per l’economia.

A partire da Danilo Bonato, membro del Comitato Materie Prime Critiche UE: “I prodotti elettrici ed elettronici che utilizziamo quotidianamente hanno prestazioni avanzatissime, rese possibili dall’impiego di Materie Prime Critiche. Poiché è fondamentale ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di questi materiali da Paesi extraeuropei, rendendo più sicuro, sostenibile e competitivo il loro approvvigionamento, è necessario migliorare i tassi di raccolta dei RAEE e investire sul riciclo”.

Come illustra, infatti, la fisica climatologa Serena Giacomin, si possono recuperare tantissimi materiali da un RAEE: “In uno smartphone, per esempio, ci sono ben 69 elementi della tavola periodica”. Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House-Ambrosetti, racconta poi quale sarebbe il risparmio in termini di importazioni di Materie Prime Critiche se l’Italia riuscisse ad allinearsi ai target di raccolta dei RAEE dei best performer europei.  Un “beneficio” sempre più necessario in un contesto in cui, secondo quanto evidenzia anche l’attivista e giornalista Marica Di Pierri, “nei prossimi cinquant’anni, se non cambia qualcosa, avremo bisogno di tre pianeti per soddisfare la nostra domanda di materie prime”. Un paradigma distorto quello dei consumi che, come dicono gli esperti ambientali Emilio Cozzi e Mattia Teruzzi, è necessario trasformare dall’attuale “estraggo – produco – consumo – butto” al “produco – uso – se posso riutilizzo, altrimenti riciclo”. Come spiega anche l’astrofisico Luca Perri: “Non bisogna essere catastrofisti, bisogna sapere che siamo in debito con il nostro Pianeta”.