È iniziato il 14° Dialogo sul Clima Petersberg a Berlino, prologo della Cop28

Fino al 3 maggio si terrà il 14° Dialogo sul Clima Petersberg che precede la Cop28 del prossimo 30 novembre a Dubai. Come per tutte le altre edizioni, anche in questa si discuterà dei finanziamenti per attenuare il cambiamento climatico e di un piano globale per intraprendere la transizione energetica. Partecipano più di 40 Stati tra cui alcuni gravemente colpiti dal cambiamento climatico e i maggiori emettitori di CO2 come Stati Uniti, Cina e India. Nonostante le crisi in atto, tra cui quella geopolitica: "abbiamo a nostra disposizione gli strumenti politici e le risorse finanziarie, nonché le soluzioni tecniche per contenere questa crisi", ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbook

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Nella giornata del 2 maggio è iniziato il Dialogo sul Clima di Petersberg a Berlino dove partecipano più di 40 Paesi per discutere dei finanziamenti per attenuare il cambiamento climatico e di un piano globale volto alla realizzazione della transizione energetica. Il Dialogo di Petersberg terminerà il 3 maggio 2023 e, come avviene dal 2010 (anno della sua istituzione) si svolge in vista della Cop28 che quest’anno si terrà a Dubai dal 30 novembre al 10 dicembre 2023.

Stando alle principali agenzie stampa tra cui l’Ansa, ad aprire la quattordicesima edizione del Dialogo sul Clima Petersberg sono state le dichiarazioni del ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbook: “non facciamo abbastanza e siamo troppo lenti contro la crisi climatica e lo dimostrano le recenti temperature record in Nord Africa e in Spagna, con i 38,8 gradi di Cordoba che non si erano mai verificati ad aprile (…). L’obiettivo è quello di mantenere il riscaldamento globale sotto agli 1,5 gradi rispetto all’epoca preindustriale è ancora possibile e necessario. L’uso delle rinnovabili deve essere triplicato su scala globale e quest’anno dovrebbe esserci un fondo da 100 miliardi di euro affinché i Paesi più fragili possano reagire alla crisi (…). Il Dialogo porta insieme rappresentanti di più di 40 Paesi tra cui grandi Stati industriali e Stati molto piccoli particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici e deve costruire partnership concrete anche oltre le frontiere geopolitiche”.

Una nota del Ministero degli Esteri tedesco, inoltre, fa sapere che: “Sebbene molti Paesi condividano l’obiettivo di ridurre le emissioni ed espandere le energie rinnovabili in tutto il mondo, non si tratta di trattative facili. I Paesi attorno al tavolo includono stati insulari gravemente colpiti come le Isole Marshall, nonché maggiori emettitori di CO2 come Stati Uniti, Cina e India. Oltre alla riduzione delle emissioni e all’adattamento, l’agenda del 14° Dialogo sul Clima Petersberg presenta una richiesta di lunga data da parte di molti Paesi particolarmente colpiti dalla crisi climatica: sostegno finanziario per superare le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico. Alla COP27 è stata presa un’importante decisione di principio. Questo deve ora essere implementato”.

La nota del Ministero degli Esteri tedesco, poi, continua: “Anche il 14° dialogo sul clima di Petersberg è dominato da molteplici crisi globali. Sullo sfondo della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e della crisi energetica e alimentare che ha innescato, i partecipanti discuteranno su come possono comunque accelerare la transizione energetica e climatica. Ciò comporta non da ultimo la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e l’assistenza ai paesi più poveri nella transizione verso fonti energetiche sostenibili al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Ciò dimostra che la crisi climatica e le questioni di sicurezza globale sono strettamente intrecciate”.

In merito, stando al Ministero tedesco, Baerbook avrebbe dichiarato: “Insieme, stiamo affrontando la più grande sfida alla sicurezza del nostro secolo, vale a dire la crisi climatica. Tutti noi riuniti qui oggi possiamo fare la nostra parte per mitigare questa crisi. Dopotutto, e questa è la buona notizia contenuta nell’ultimo rapporto dell’IPCC, abbiamo a nostra disposizione gli strumenti politici e le risorse finanziarie, nonché le soluzioni tecniche per contenere questa crisi“.