Ztl Fascia Verde di Roma, assessore Patanè: “Il provvedimento verrà modificato per le fasce deboli”

Dopo le proteste di diversi cittadini residenti nelle periferie romane che vedranno attivi i nuovi 51 varchi della Ztl Fascia Verde di Roma, l'assessore alla Mobilità Patanè ha annunciato che verranno introdotte delle modifiche per agevolare le fasce sociali più deboli che non possono permettersi un cambio d'auto. Il provvedimento però "riguarda la salute pubblica e non la mobilità" dati i continui sforamenti di Pm10 e Biossido di Azoto. Sia per l'assessore che per il sindaco Gualtieri si tratta di provvedimenti importanti richiesti in primis dall'Europa e conseguentemente dalla Regione Lazio. "Le modifiche saranno significative ma basate su dati scientifici", dichiara il sindaco della città

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Dopo la seduta straordinaria del Consiglio del Municipio XV in merito al provvedimento relativo alla nuova Ztl Fascia Verde di Roma a cui è intervenuto, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha dichiarato di essere d’accordo a modificare la delibera e che è stata inviata una lettera alla Regione Lazio per istituire un tavolo tecnico: “abbiamo scritto al governatore regionale Francesco Rocca per metterci seduti al tavolo, nel rispetto di tutte le norme, per verificare quali deroghe attuare per venire incontro ai cittadini. Le modifiche dovranno essere accompagnate da incentivi che speriamo possano aiutare le persone. Il punto fondamentale è che ci sono cittadini in difficoltà che non possono cambiare la loro vettura. Su questo sta la vera iniquità, cioè tra chi può e chi non può cambiare la macchina. Non tra centro e periferia, perché la fetta più grande di veicoli che non rispettano i limiti è nel centro di Roma”.

Lo ha dichiarato in una nota diramata dal Comune in cui continua: “tentiamo di costruire insieme un provvedimento che tenga uniti il destino di Roma e le esigenze sociali. Non è che il Comune non veda che c’è una difficoltà sociale di tanti cittadini. Andrò in tutti i consigli municipali straordinari sul tema”.

La nota, poi, ricorda come si prevede già da anni uno stop per le auto Euro 0 e 1 e per le diesel Euro 2. Solo “dallo scorso novembre sono state aggiunte le automobili benzina Euro 2, le diesel Euro 3, moto e motorini Euro 0 e 1, tutte le categorie di veicoli comunque già vietate nel più piccolo Anello Ferroviario”. Si tratta di norme che dall’accensione dei nuovi 51 varchi di controllo prevedono il divieto di accesso dei “diesel Euro 4 dal prossimo novembre e le benzina Euro 3 dal novembre del 2024. Le regole, sono contenute nel piano della qualità dell’aria della Regione Lazio per ridurre le eccessive emissioni inquinanti anche nell’area di Roma“.

Tali regole, continua Patanè: “sono state adottate per mettere fine alle multe comminate dall’Europa all’Italia, rientrando dai superamenti delle pm10 e del biossido di azoto che sono avvenuti e stanno avvenendo anche a Roma e nella Valle del Sacco. Dai primi approfondimenti fatti, le caldaie non incidono perché al 95% sono a metano. Mentre il 59% della produzione del biossido di azoto è dato dal trasporto privato. Le misure contenute nel piano della qualità dell’aria della Regione ci fanno abbassare gli sforamenti dell’11%, rientrando così nei limiti di biossido di azoto e pm10. Si tratta, quindi, di un provvedimento di salute pubblica, non di mobilità”.

Sul tema, date le polemiche e le proteste di diversi cittadini residenti nelle periferie che vedranno attivi i nuovi 51 varchi della Ztl Fascia Verde (in ultimo, una mobilitazione del 10 maggio sotto al Campidoglio), è intervenuto di nuovo anche il sindaco Gualtieri. Lo ha fatto in una puntata di Omnibus su La 7: “qui stiamo parlando di qualità dell’aria e, siccome ci sono dei limiti di legge, le Regioni che applicano tali limiti chiedono alle città di far diminuire determinati veicoli poiché sono quelli che fanno aumentare il biossido di azoto. Alcuni provvedimenti già c’erano ma solo sulla carta poiché non sono stati realmente applicati. Molte altre città europee e italiane, invece, li hanno sempre messi in pratica. Sulla base dei dati scientifici analizzati dall’ex assessore regionale all’Ambiente Roberta Lombardi, siamo stati richiamati per applicare tali direttive poiché è un dato provato che il biossido di azoto fa male ed è causa anche causa di tumore ai polmoni. Noi facemmo introdurre alla Regione – che ci chiedeva di limitare anche i veicoli Euro 5 – una clausola di revisione la quale, nel caso avessimo provato una riduzione rilevante di tali emissioni, avremmo potuto apportare delle modifiche. Già da un mese siamo a lavoro per rivedere la delibera ed evitare che ci sia un duro colpo per le persone che non possono permettersi un cambio d’auto. Non voglio anticipare i risultati di questa revisione che sarà molto significativa, ma posso dire che non è assolutamente vero – come si dice – che i veicoli gpl non potranno circolare. Abbiamo anche chiesto anche a tutti gli uffici tecnici di rivedere completamente il modello per non caricare questo peso sulle persone”.